L'APPROFONDIMENTO

Terzo settore alla sfida digitale. Il Pnrr testa d’ariete?

Il no profit dovrà evolversi per l’innovazione dei servizi e delle competenze. Allo studio metodologie ad hoc per coniugare le esigenze tecnologiche con il fattore “umano”. Fra le aree di interesse quella della telemedicina a sostegno dei più fragili

Pubblicato il 20 Mag 2022

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Anche per il Terzo Settore il futuro si costruisce sulla digitalizzazione e, in particolare, sulle tecnologie Ict, perché le comunicazioni e le interazioni sono sempre più online. Il mondo no profit non sfugge, dunque, alla modernizzazione stimolata dall’emergenza della pandemia: il Covid-19 ha reso necessario per ogni impresa e per ogni persona dotarsi di connettività veloce, piattaforme per la comunicazione e la collaborazione e strumenti per lavorare nello spazio virtuale.

Il tema è stato al centro della conferenza nazionale dal titolo “Il Terzo Settore verso il Futuro tra attuazione Riforme e Pnrr” che si è tenuto a Roma nei giorni scorsi. I lavori sono stati aperti dal Presidente di Confassociazioni Terzo Settore e Fondazioni Its Massimo De Meo e da Angelo Deiana, Presidente di Confassociazioni, la confederazione che rappresenta le federazioni, le associazioni, le imprese, i professionisti e i soggetti del Terzo Settore in Italia e in Europa.

“La pandemia ha messo tutti, anche i più restii, di fronte alla necessità di un ‘aggiornamento forzato’ e il Terzo Settore non fa eccezione – ha sottolineato De Meo -. Certo dobbiamo ricordare la peculiarità di questo comparto, che si caratterizza soprattutto per la capacità di portare empatia in prossimità dei soggetti più fragili e che fa del coinvolgimento in prima persona un elemento fondante”.

Il settore delle no profit, però, studia nuove metodologie che possano coniugare digitale e aspetto “umano”: “Vanno cambiate e aggiornate le strategie di interazione con gli stakeholder naturali anche per il Terzo Settore: famiglie, imprese e istituzioni – ha aggiunto de Meo – È un compito che richiede al Terzo Settore di dotarsi di nuove competenze e capacità di innovazione, nel pensiero e nell’azione. Come sta facendo Confassociazioni Terzo Settore”. In quest’ottica Confassociazioni ha iniziato a coinvolgere in convegni pubblici e seminari di aggiornamento un gruppo di professionisti ed esperti come Fabrizio Fornezza, sociologo fondatore del un nuovo istituto di Ricerca sociale “Research Dogma”, e Giovan Battista Brunori, Caporedattore Rai Tg2, presidente dell‘associazione “Il Melograno, Solidarietà, Ambiente Cultura”.

Accettando questa sfida il Terzo Settore può giocare un ruolo anche nei confronti del Pnrr, andando oltre le classiche tematiche sociali (come la tutela dei soggetti fragili o il social housing) andando a impattare direttamente le aree core del Piano. Tra queste, gli investimenti in infrastrutture, come le scuole e gli ospedali, ma anche componenti sempre più strategiche come le infrastrutture logistiche, tecnologiche o energetiche. Per usare una terminologia usuale in ambito tecnologico “il nuovo compito del Terzo Settore è impegnarsi a fornire ‘software strutturale’ agli investimenti (‘hardware’) del Piano, ovvero progetti di integrazione sociale che trasformino gli investimenti in reali opportunità di sviluppo a disposizione del paese e delle sue comunità”, ha evidenziato Fornezza.

Al tempo stesso vanno mitigate le carenze culturali e nel sistema educativo e formativo, che, soprattutto nei nuovi scenari tecnologici, possono minacciare la democrazia e rendere i cittadini vulnerabili a fake news e manipolazione dell’informazione, come sottolineato da Giovan Battista Brunori. Proprio l’iniziativa di una Biblioteca gestita da volontari con i più alti standard professionali, che Brunori ha promosso nella sua veste di presidente dell’associazione “Il Melograno” in un territorio decentrato come Formello, dimostra che si può conciliare un servizio al territorio e l’utilizzo di competenze tecniche facendo rete con altre esperienze del genere a livello regionale, nazionale ed internazionale.

Un’ultima esperienza a cavallo tra formazione e terso settore è il frutto di una collaborazione con la Fondazione Its per le Nuove Tecnologie della Vita, di Roma Pomezia, associata a Confassociazioni, sui temi della formazione 4.0 e dell’orientamento ai corsi professionali post diploma, e su nuove progettualità e profili funzionali agli enti del Terzo Settore. In questo quadro è stato sperimentato il portale sotto il dominio della Fondazione fad.fondazioneits-ntv.it, in collaborazione con Unidata e Unicheck: una piattaforma dotata di ambienti di apprendimento e di connessione video. Il modello è in via di sviluppo e stimola progetti che utilizzano le tecnologie digitali per l’innovazione nel sistema sanitario, la diffusione della connected care e le soluzioni di telemedicina con enti del Terzo Settore, come la Fondazione Ics del Litorale di Roma, per favorire le attività di caregiver ed altri servizi di assistenza.

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