Si chiama Eugene Goostman, ha tredici anni e vive a San Pietroburgo. Questo almeno è quello che hanno creduto i giudici della Royal Society di Londra che stavano effetutando il testi di Turing un esperimento ideato per distinguere l’intelligenza umana da quella artificiale. In realtà a rispondere alle loro domande era un computer o meglio un software. Di nome appunto Eugene il programma è stato ideato da Vladimir Veselov ed Eugene Demchenko,
Il computer deve rispondere a domande specifiche, che vengono rivolte contemporaneamente anche a un uomo: i membri della giuria devono ogni volta cercare di capire chi dei due è il loro interlocutore. Se il computer riesce a ingannarli per oltre il 30 per cento delle risposte, il test si considera superato. È quello che è successo sabato scorso a Londra, dove Eugene ha sbaragliato gli altri quattro calcolatori e convinto il 33 per cento dei giudici di essere umano nel corso di 150 conversazioni.
L’idea che un cervello artificiale potesse pensare, ragionare, sentire come quello di un uomo circola da decenni (l’elenco è lunghissimo: da AI di Spielberg a Lei di Spike Jonze, e per la letteratura moderna parte da Samuel Butler, passa per Asimov e arriva a William Gibson). Un tema ricco di implicazioni sociali ed etiche, visto che una caratteristica fondamentale dell’intelligenza artificiale è quella di crescere e svilupparsi autonomamente. Per questo la convivenza tra uomo e macchina, già oggi non sempre facile, nei film e nei libri diventa a volte scontro aperto, rivolta, rivoluzione.
“Siamo orgogliosi di dichiarare che il test di Alan Turing è stato superato per la prima volta”, ha commentato Kevin Warwick dell’Università di Reading. Il software che ha passato il test si chiama Eugene ed è stato ideato da Vladimir Veselov ed Eugene Demchenko.
Il test è stato ideato negli anni Cinquanta da Alan Turing, lo scienziato inglese che ha posto le basi per la realizzazione dei computer moderni. L’esperimento alla Royal Society di Londra si è svolto sabato 7 giugno, proprio il giorno in cui ricorrevano i 60 anni dalla morte di Turing perseguitato per la sua omosessualità e incarcerato nel 1952. Solo nel 2013 il governo britannico gli ha concesso la grazia postuma.