Lasciare che sia il mercato a fare le regole, senza appesantire la Rete con un approccio iper regolatorio che rischierebbe di comprometerre il caraterre open del web. Questo in sintesi l’approccio dell’ambasciatore americano David Thorne, che ha partecipato oggi al convegno “Le Sfide dell’Internet del futuro”, organizzato dall’associazione Ego & Puntoit, in collaborazione con Key4biz e il Corriere delle Comunicazioni (qui l’intervento integrale dell’ambasciatore Thorne).
L’ambasciatore Usa in Italia David Thorne ribadisce il principio della gestione “multistakeholder” di Internet, che sarà portata avanti alla conferenza a Dubai. “Negli Usa, come ribadito dal segretario di Stato Hillary Clinton, ci battiamo per garantire la massima apertura e liberta di Internet – dice l’ambasciatore – l’obiettivo è mantenere la Rete accessibile a tutti, dagli utenti alle aziende, alla community tecnologica, alla società civile, all’università, ai governi”.
Un approccio collaborativo, che si rifà in qualche misura al concetto di “Mare Liberum”, che sottende la governance dei mari e risale a 500 anni fa, codificato dal filosofo olandese Hugo Grotius. Un approccio secondo cui l’accesso al mare deve essere aperto a tutti, al di là delle distinzioni geografiche. Tanto più che l’importanza di Internet è vitale anche per lo sviluppo della democrazia, “come dimostra la situazione in Siria – aggiunge l’ambasciatore – dove le informazioni arrivano grazie alla Rete. Lo stesso ruolo della Rete è stato fondamentale durante la Primavera Araba”. Sarà quindi fondamentale che l’Europa e gli Usa presentino una posizione comune a Dubai, tenendo conto del valore economico di Internet. “In Europa ogni euro investito nella Rete genera 2,5 euro di ricavi – chiude l’ambasciatore Usa – un trend destinato a continuare e a crescere grazie all’attuale modello di gestione multistakeholder di Internet”.