IL CASO

TikTok ancora nei guai negli Usa: dati personali “spiati” da Pechino?

Il Senato chiede di aprire un’indagine sulle prassi del social media. La società cinese si difende: “Applichiamo robusti controlli e protocolli autorizzativi”. Intanto l’eurodeputato Marco Dreosto si rivolge all’esecutivo Ue: “Servono chiarimenti”

Pubblicato il 06 Lug 2022

tiktok

L’accesso di TikTok ai dati dei cittadini americani torna a preoccupare le autorità degli Stati Uniti: l’Intelligence committee del Senato ha chiesto alla presidente della Federal trade commission (Ftc), Lina Khan, di aprire un’indagine sul social media e la sua capogruppo cinese ByteDance motivata da quella che definiscono “ripetuta mancanza di trasparenza sulla corporate governance e sulle prassi per la protezione e l’utilizzo dei dati”.

La richiesta firmata dal senatore Democratico Mark Warner (presidente della commissione Intelligence del Senato) e dal Repubblicano Marco Rubio (vicepresidente) fa seguito a un articolo pubblicato da Buzzfeed che afferma che TikTok permette ai suoi ingegneri software e ai suoi dirigenti in Cina di accedere alle informazioni personali degli utenti statunitensi.

La presunta violazione della privacy e della sicurezza ha messo in allarme anche il mondo della politica italiano ed europeo: Marco Dreosto, europarlamentare della Lega e componente titolare della Commissione del Parlamento Ue sulle ingerenze straniere in Europa, ha presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende chiedere maggiori chiarimenti e trasparenza a TikTok.

Da quasi due anni TikTok è nel mirino delle autorità americane per questioni legate alla “sicurezza nazionale”. L’ex presidente Donald Trump ha chiesto alla capogruppo ByteDance di vendere TikTok per timore che i dati degli utenti Usa possano finire nelle mani del governo cinese. Gli Usa sono il più grande mercato per il social dei mini-video che ha più di 1 miliardo di utenti attivi totali.

TikTok rassicura gli Usa: “Robusti controlli sui dati”

La replica di TikTok al Senato degli Stati Uniti non si è fatta attendere. Nella sezione Media del suo sito in lingua inglese il capo della Public policy per le Americhe Michael Beckerman ha chiarito le prassi della app in merito ai dati, assicurando che le informazioni personali sono “soggette a robusti controlli” e “tutele come la cifratura per alcuni dati e protocolli di approvazione delle autorizzazioni sotto la supervisione del nostro team americano di manager della sicurezza”. Le autorizzazioni, ha proseguito il manager, sono tanto più ristrette quanto più sono sensibili i dati.

“Come regola i nostri team di security vogliono ridurre al minimo il numero di persone che ha accesso ai dati e lo limitano a solo quelli che hanno bisogno di accedervi per il loro lavoro”, scrive Beckerman. “Abbiamo regole e procedure che limitano l’accesso interno ai dati degli utenti da parte dei nostri dipendenti, ovunque si trovino, in base alle loro necessità. Come molte aziende globali, TikTok ha team di ingegneri in tutto il mondo – Mountain View, Londra, Dublino, Singapore e Cina — e questi team potrebbero aver bisogno di accedere ai dati per funzioni di ingegneria software specificamente legate al loro ruolo. Tale accesso è soggetto a una serie di robusti controlli”.

La divisione Us Data security convince a metà

TikTok ha aperto a maggio una nuova divisione chiamata Us Data security (Usds) per concentrare meglio l’attenzione sul rafforzamento della governance e delle prassi per la protezione dei dati, afferma Beckerman. Il manager americano prosegue: “Vogliamo limitare non solo chi accede dai dati ma anche i punti da cui si accede. Per questo, oltre a indirizzare tutto il traffico Usa attraverso la Oracle cloud infrastructure, stiamo anche lavorando per aumentare la nostra capacità di ingegneria informatica basata negli Usa, così da evitare la necessità di trasferire dati tra regioni diverse. Come abbiamo di recente comunicato ai membri del Congresso, stiamo lavorando verso un nuovo sistema in cui l’accesso ai dati degli utenti Usa da chiunque sia fuori dalla Usds sia limitata e comunque soggetta a robusti protocolli di accesso con meccanismi di monitoraggio e supervisione da parte di Oracle”.

La scorsa settimana TikTok ha detto ai senatori americani che sta lavorando sulla versione finale di un accordo con l’amministrazione Biden che “tutelerà pienamente i dati degli utenti e gli interessi della sicurezza nazionale degli Usa”.

Il ceo di TikTok Shou Zi Chew è intervenuto di persona per assicurare ai senatori che sta lavorando con Oracle per creare “nuovi avanzati controlli sulla sicurezza dei dati che speriamo di finalizzare nel vicino futuro”.

Interrogazione alla Commissione Ue su sicurezza e privacy

“Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di TikTok secondo le quali ‘i dipendenti cinesi della piattaforma possono accedere ai dati degli utenti americani’ preoccupano sia da un punto di vista della privacy sia da un punto di vista geopolitico”, ha detto Marco Dreosto, europarlamentare della Lega. “TikTok è controllata direttamente dal governo cinese, governo ostile e Paese considerato una sfida dall’ultimo ‘strategic concept’ della Nato. Sapere che potenzialmente i dipendenti della piattaforma social potrebbero avere accesso ai dati degli utenti europei – inclusi anche dati sensibili – desta preoccupazione. Per questo ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea chiedendo se intende chiedere maggiori chiarimenti e trasparenza a TikTok e se è a conoscenza di attività di raccolta dati a fini di intelligence da parte della Cina. Non possiamo abbassare la guardia quando parliamo della Cina e cybersicurezza. Pechino ha dimostrato di essere altamente inaffidabile e un attore ostile e non possiamo sottovalutarlo anche quando si parla di social media e diffusione di disinformazione e propaganda proveniente dal partito comunista cinese”.

Niente TikTok Shop in Italia e Ue (per ora)

Separatamente TikTok ha chiarito la sua strategia e-commerce dopo le voci circolate sulla rinuncia ad attivare la funzione per gli acquisti online nei mercati dell’Ue e degli Stati Uniti. Si tratta di TikTok Shop, attivo in Asia (Cina, Indonesia, Tailandia, Malesia e Vietnam) e lanciato l’anno scorso nel Regno Unito. “Non abbiamo messo in pausa o ritardato il lancio di TikTok Shop in altri mercati europei, compresi Italia, Francia, Germania o Spagna”, ha precisato un portavoce dell’azienda.

Su TikTok Shop gli influencer possono trasmettere in diretta vendendo prodotti attraverso un cestino arancione cliccabile sullo schermo dell’app. Ma, ha riferito il Financial Times, l’iniziativa ha incontrato non pochi problemi. L’azienda replica invece che “il nostro obiettivo è stato e rimane quello di fare di Tiktok Shop un successo nel Regno Unito, insieme ai merchant e ai brand con cui stiamo lavorando” e aggiunge che, “anche se la futura espansione internazionale di TikTok Shop può essere stata discussa in astratto o come obiettivo a lungo termine, non ci sono mai stati piani concreti per il lancio nei mercati europei nel primo semestre di quest’anno”.

Secondo il FT, al contrario, TikTok aveva previsto di lanciare la funzione in Germania, Francia, Italia e Spagna nella prima metà di quest’anno, prima di espandersi negli Stati Uniti nel 2022, ma i piani di espansione sarebbero stati abbandonati dopo che il progetto del Regno Unito non ha raggiunto gli obiettivi e gli influencer hanno abbandonato il programma.

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