LA CLASSIFICA

TikTok sorpassa Instagram, è seconda solo a Snapchat

La piattaforma cinese dei video brevi spopola tra gli adolescenti negli Stati Uniti: per il 29% è la social media app preferita. Facebook domina sull’engagement, ma l’ascesa della cinese non si ferma ed è seguita dagli inserzionisti desiderosi di monetizzare la Generation Z

Pubblicato il 07 Ott 2020

tiktok

I retroscena politici non fermano la popolarità di TikTok in America: la video app cinese ha superato Instagram ed è diventata la seconda applicazione di social media preferita tra i teenager. La numero uno resta Snapchat. 

A dirlo è lo studio della banca di investimenti Piper Sandler, il 40mo Taking Stock With Teens, realizzato semestralmente insieme a Deca. Per il 34% degli adolescenti Snapchat è la preferita tra tutte le social media app, il 29% preferisce TikTok e il 25% sceglie Instagram.

In termini di utilizzo Instagram è invece al primo posto con l’84% di engagement, seguita da Snapchat all’80% e TikTok al 69%, in crescita rispetto al 62% stimato nel report di primavera di Piper Sandler.

In media gli adolescenti americani passano 12 ore a settimana sui social media.

Uno spaccato della Generation Z

Il sondaggio di Piper Sandler rileva i trend nelle scelte d’acquisto e i brand preferiti di 9.800 teenager in 48 Stati Usa; la media è di 15,8 anni per intervistato. In pratica, è uno studio sulla Generation Z, che contribuisce a circa 830 miliardi di spesa retail annua negli Usa.

La rilevanza di TikTok tra gli utenti giovani è seguita attentamente, perché gli adolescenti rappresentano una fascia demografica strategica per le social app e per gli inserzionisti, la loro principale fonte di ricavi.

Facebook è consapevole della concorrenza di TikTok, tanto che ad agosto ha presentato Reels, una sorta di “specchio” della app cinese che permette agli utenti di Instagram di realizzare brevi video in cui cantano su una base musicale, ballano o fanno parodie e imitazioni.

Il “caso” TikTok che crea nuove tensioni Usa-Cina

Per il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, TikTok, di proprietà dell’azienda cinese ByteDance, rappresenta invece una minaccia di sicurezza nazionale. Di qui il decreto presidenziale del 6 agosto, che ha messo al bando l’applicazione a partire dal 28 settembre e l’imposizione a ByteDance di vendere la sua attività a un partner tecnologico americano.

TikTok ha tuttavia vinto per ora il ricorso in appello e il divieto è stato temporaneamente bloccato dal giudice federale di Washington, Carl Nicholas. TikTok può ancora essere scaricata da App Store e Google Play sui cellulari degli utenti degli Stati Uniti.

Intanto è stata raggiunta un’intesa tra Bytedance e le americane Oracle/Walmart per la cessione di TikTok: l’accordo – gradito a Trump – prevede il trasferimento delle attività globali di TikTok da ByteDance a una newco, TikTokGlobal, che sarà controllata per l’80% del capitale dalla società cinese, per il 12,5% da Oracle, individuata come “partner tecnologico sicuro”, e per il 7,5% da Walmart. Il cda di TikTok Global sarà composto prevalentemente da consiglieri americani (quattro su cinque membri). Questo elemento dell’accordo avrebbe garantito l’approvazione del presidente degli Stati Uniti, ma piace poco alla Cina, che parla di “manipolazione americana” tramite la quale ogni azienda cinese di successo si espande negli Usa, “viene presa di mira e trasformata in un’azienda controllata dagli Stati Uniti tramite inganno e coercizione”.

L’accordo deve comunque ottenere il disco verde dei regolatori sia in Cina che negli Usa. Va considerato inoltre che di recente il ministero del Commercio cinese ha introdotto nuovi limiti all’esportazione di tecnologie che aumenta i suoi poteri di intervento su qualunque vendita riguardi TikTok in quanto proprietaria di algoritmi che consentono di raccomandare contenuti per brevi video, meme e notizie sulle sue app.

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