La commissione affari esteri della Camera degli Stati Uniti ha dato il via libera a un provvedimento che, approvato in via definitiva, concederebbe a Joe Biden il potere di vietare a livello nazionale l’uso di TikTok. Con 24 voti a favore e 16 contrari, i deputati hanno approvato la misura che prevede la possibilità per l’amministrazione Biden di bannare completamente l’applicazione (già bandita per i dipendenti pubblici) in base alla legge International Emergency Economic Powers Act.
Il piano della Casa Bianca
Il provvedimento nomina esplicitamente TikTok e consente al presidente di imporre sanzioni e addirittura il divieto nel caso in cui si accertasse il trasferimento volontario e consapevole di dati degli utenti a chiunque lavora per il governo cinese o sotto la sua influenza. La misura dovrebbe essere approvata alla Camera, mentre il suo destino in Senato non è ancora chiaro.
La stessa Casa Bianca è tornata sul tema nel corso del briefing della portavoce Karine Jean-Pierre. “Siamo stati chiari riguardo alle nostre preoccupazioni su TikTok, su app come TikTok, e certamente, riguardo alle nostre preoccupazioni con i paesi, inclusa la Cina, che cercano di sfruttare le tecnologie digitali e gli americani – e i dati degli americani – in modi che possono comportare danni e rischi per la nostra sicurezza nazionale“. Ed è per questo che l’amministrazione ha “chiesto al Congresso di agire”, ha precisato a proposito del provvedimento appena approvato che concederebbe a Joe Biden il potere di bannare la piattaforma.
“Un divieto statunitense su TikTok è un divieto all’esportazione della cultura e dei valori americani verso l’oltre miliardo di persone che utilizzano il nostro servizio in tutto il mondo“, ha dichiarato un portavoce dell’azienda. “Siamo delusi nel vedere questa legislazione affrettata andare avanti, nonostante il suo considerevole impatto negativo sui diritti di libertà di parola di milioni di americani che usano e amano TikTok”.
I vantaggi per i social media americani
Il dispositivo di legge apre scenari del tutto nuovi per un settore già in fermento. “Le implicazioni sono ottime per chiunque abbia perso quote di mercato a favore di TikTok“, commenta per esempio Laura Martin, analista di Needham, la quale sostiene che Snap, Facebook e YouTube potrebbero essere “grandi beneficiari” se il divieto dovesse avere luogo.
TikTok ha avuto un’ascesa vertiginosa negli Stati Uniti e il suo impatto è stato particolarmente evidente nel 2022, quando un’economia in crisi ha fatto crollare il mercato degli annunci online. Nel 2021, il social ha superato il miliardo di utenti mensili. Un sondaggio del Pew Research Center di agosto ha rilevato che il 67% degli adolescenti statunitensi utilizza TikTok e il 16% ha dichiarato di utilizzarlo quasi costantemente. Secondo Insider Intelligence, TikTok controlla il 2,3% del mercato mondiale degli annunci digitali, collocandosi dietro solo a Google (compreso YouTube), Facebook (compreso Instagram), Amazon e Alibaba.
TikTok d’altronde è abituata ad affrontare situazioni di questo tipo, dato che l’ex presidente Donald Trump aveva dichiarato la sua intenzione di vietare l’app con un’azione esecutiva già nel 2020.
ByteDance, la società madre di TikTok, a quel punto ha cercato di scorporare l’azienda per evitare la chiusura dell’app e ha stretto un accordo con Trump che prevedeva partnership con Oracle e Walmart, che sarebbero diventate entrambe investitori di TikTok. Un piano, come tutti sanno, che non si è mai avverato.
Andrew Boone, analista di Jmp, sostiene che a trarre i maggiori benefici, se TikTok dovesse subire un divieto negli Stati Uniti, sarebbe Meta. Facebook ha investito parecchie risorse nel suo strumento Reels, uno dei competitor di TikTok, che però deve ancora stabilire un modello di guadagno efficace come quello del newsfeed principale.
Meta ha dichiarato, durante la conference call sugli utili del quarto trimestre, che si aspetta che Reels diventi neutrale dal punto di vista dei ricavi entro la fine dell’anno o all’inizio del 2024. Le riproduzioni video su Facebook e Instagram sono più che raddoppiate nell’ultimo anno.
“Se TikTok dovesse scomparire, credo che ci sarebbe molto più consumo di Instagram Reels”, ha dichiarato Boone in un’intervista. Ha detto che “ne beneficerebbero” anche Spotlight di Snapchat, introdotto nel 2020, oltre che YouTube Shorts, uscito nel 2021. Tutte piattaforme che hanno vissuto un 2022 difficile.
La corsa a copiare TikTok, d’altra parte, non è stata accolta troppo bene. A luglio, l’amministratore delegato di Instagram Adam Mosseri ha condiviso un video in cui spiegava i cambiamenti apportati alla piattaforma di social media dopo che celebrità come Kylie Jenner e Kim Kardashian avevano criticato l’app per aver “cercato di essere TikTok”. Un post in cui si esortava l’azienda a “rendere Instagram di nuovo Instagram” ha raccolto più di 1,6 milioni di like e quasi 140 mila firme di petizione.