“L’epidemia da coronavirus sta dimostrando quanto Internet sia un’ancora di salvezza. Ma per donne e ragazze ancora non funziona”. L’allarme parte da Tim Berners-Lee, uno dei padri fondatori del World Wide Web, che in una lettera aperta che celebra il 31esimo compleanno del web chiede interventi urgenti per rendere il cyberspazio più sicuro per le donne, “sempre più esposte a aggressioni online con molestie sessuali, minacce e discriminazioni”.
La lettera di Tim Berners-Lee
La “tendenza pericolosa” degli abusi online “sta costringendo spesso le donne ad abbandonare il lavoro e le ragazze a saltare la scuola”: il rischio è un danno alle relazioni e un’inibizione della libertà di espressione e opinione.
“Il mondo ha fatto importanti progressi sull’uguaglianza di genere – scrive Berners-Lee -. Ma sono seriamente preoccupato che i danni a donne e ragazze, in particolare quelle di colore, delle comunità Lgbtq e di altri gruppi minaccino questo progresso”.
L’avvertimento arriva un anno dopo che Berners-Lee ha lanciato il Contratto per il Web , un piano d’azione globale per salvare Internet da dinamiche che minacciano di trascinare il mondo in una “distopia digitale”. Senza affrontare gli abusi online misogini, gli obiettivi del contratto non possono essere raggiunti, sostiene l’informatico.
“Sta a tutti noi far funzionare il web per tutti. E questo richiede un’attenzione mirata di tutti coloro che realizzano la tecnologia, dai Ceo e ingegneri agli accademici e funzionari pubblici“.
Ecco i tre temi più urgenti
Tre temi in particolare richiedono attenzione “urgente“. La prima: il divario digitale che mantiene offline più della metà delle donne del mondo, in gran parte perché troppo costoso o non hanno accesso alle attrezzature o alle competenze per usarlo.
Il secondo: sicurezza online. Secondo un sondaggio della Web Foundation di Berners-Lee, più della metà delle ragazze ha subito violenze online, tra cui molestie sessuali, messaggi di minaccia e condivisione di immagini private senza consenso. La stragrande maggioranza ritiene che il problema stia peggiorando.
Il terzo: sistemi di Intelligenza artificiale “progettati male” che ripetono e aggravano la discriminazione. “Molte aziende stanno lavorando per affrontare il problema – scrive Berners-Lee -, ma se non dedicano risorse e diversificano i team per mitigare i pregiudizi, rischiano di espandere la discriminazione a una velocità e una scala mai viste prima”.
Berners-Lee accende poi un riflettore sul coronavirus che “ha mostrato quanto sia urgente agire. Poiché i luoghi di lavoro e le scuole sono costretti a chiudere, la rete dovrebbe essere un’ancora di salvezza che consente alle persone di continuare a lavorare e ai bambini di essere educati”. I governi, conclude Berners-Lee, devono rafforzare le leggi contro gli abusi online.