Tim Brasil, Asati: “Serve accordo con Oi, non si può più aspettare”

I piccoli azionisti scrivono al board di Telecom Italia: “Basterebbe un modesto aumento di capitale per creare il principale operatore mobile del Paese”

Pubblicato il 04 Nov 2014

Accordo con Oi grande “opportunità” per Telecom Italia. La vede così Asati, secondo cui si potrebbe realizzare “anche attraverso un modesto aumento di capitale dedicato al Brasile, per arrivare ad una ipotetica fusione, che creerebbe, il principale operatore di telefonia nel Paese”. Lo ribadisce l’associazione dei piccoli azionisti in lettera inviata al board, sottolineando che il la riunione di giovedì dovrà prendere decisioni in merito a eventuali accordi sul Brasile.

“La buona volontà che avete mostrato, in forma completamente collegiale nella aggiudicazione dell’accordo sull’acquisizione di Gvt, purtroppo svanita, deve in questa seconda e ultima occasione prepararvi a mettere in campo anche delle risorse economiche mediante un modesto aumento di capitale, sufficienti all’operazione con Oi e di agire per lo sviluppo e non per la resa incondizionata ad un eventuale secondo fallimento – si legge nella missiva – Attendere significa soltanto fare decidere gli altri, quindi perdere. Gli azionisti tutti, comprenderanno l’importanza di questa decisione fondamentale per il futuro della nostra società”.

Per Asati, deve essere chiaro che se non andasse in porto questa operazione, “nessuna offerta su Tim Brasil deve essere presa in considerazione se non per un valore superiore ad almeno 8.5 volte l’Ebitda stesso”.
I piccoli azionisiti ricordano che Vivendi entrerà in possesso delle azioni di TI probabilmente nel prossimo mese di Marzo, e che “potenzialmente non sarà lui che difenderà lo sviluppo di Tim Brasil visto, che si troverebbe in potenziale conflitto di interessi, ed anzi potrebbe avere problemi con le autorità locali, essendo sia azionista di TI che di Telefonica”. E questo -a a detta di Asati – è un motivo in più per accelerare i tempi.

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