“La mia scrivania è già piuttosto piena di cose dalla documentazione del piano e da cose che dobbiamo mettere in atto, per Oi lo spazio non c’è proprio. Sfortunatamente non c’è spazio per un altro file”.
Così Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, ha risposto agli analisti durante la presentazione del piano strategico 2015-2017 sulle ipotesi di consolidamento circolate rispetto al mercato brasiliano, chiudendo le porte a una eventuale consolidamento tra la controllata brasiliana Tim Participacoes (Tim Brasil) e Grupo Oi.
“Si è parlato molto, si è fatta molta speculazione – aveva detto Patuano poche ore prima intervistato da Class Cnbc – noi abbiamo fatto i compiti, abbiamo fatto un’analisi molto dettagliata, che però al momento è sospesa, stiamo lavorando sul piano organico”.
“In Brasile vogliamo muoverci sul broadband, e ci focalizziamo sulla crescita organica – aveva continuato – Il profilo della popolazione brasiliana è giovane, con una classe media in crescita che inizia adesso a formarsi, e l’allocazione delle loro risorse sarà sul mobile più che sui prodotti più maturi che vediamo in Europa – ha detto – Per cui focalizzarsi sul mobile va bene in quel mercato”.
Quanto alle possibilità di una cessione dell’asset brasiliano, Patuano, che ha definito la decisione di entrare in Brasile, che risale agli anni ’90, come “un’intuizione strategicamente formidabile”, è tornato a illustrare una posizione che aveva già chiarito nei mesi scorsi: “Se arriva qualcuno che ritiene che Tim Brasil possa avere più valore di quanto noi attribuiamo a una partecipazione strategica, ed è disposto a mettere sul tavolo un valore che non è quello di borsa – ha dichiarato durante la conferenza stampa seguita alla presentazione del piano – ci siederemo al tavolo”. Stiamo guardando al Brasile come una grande opportunità – conclude l’Ad – dove ci piace stare e pensiamo che sia un mercato che abbia grandi possibilità”.
I numeri del piano strategico che riguardano gli investimenti in Brasile, intanto, parlano di una cifra vicina ai 4 miliardi di euro nel triennio 2015-2017, pari a 14 miliardi di reias. Un impegno economico “che permetterà – spiegano da Telecom Italia – nel triennio di estendere la copertura 4G ad oltre 15mila siti e quella 3G ad oltre 14.000 siti”.