IL DOSSIER

Tim, de Puyfontaine: “Serve aprire un nuovo capitolo”

Il ceo di Vivendi: “Bisogna fare in modo di sviluppare il vero valore della compagnia e della rete. In corso dialogo con istituzioni e stakeholders”

Pubblicato il 24 Apr 2023

Arnaud-de-puyfontaine

Un nuovo capitolo per Tim. In occasione del suo di presentazione dei conti e delle prospettive di Vivendi, l’Ad della compagnia francese  Arnaud de Puyfontaine ha affrontato anche il “nodo” Tim. Secondo il manager bisogna “fare in modo di sviluppare il vero valore della compagnia e della sua rete, in modo tale che siano riconosciuti e in modo da aprire un nuovo capitolo per il futuro”.

Dialogo in corso

“Siamo usciti dal cda di Telecom Italia per svolgere il ruolo di azionisti in maniera libera e indipendente”, ha precisato de Puyfontaine, nel corso dell’assemblea degli azionisti parlando della partecipazione della media company nel gruppo italiano dove, come più volte ribadito, vuole avere un ruolo di “lungo termine”.

“Ora quello che stiamo facendo con le istituzioni in Italia e altri stakeholder è volto ad assicurare che il reale valore del gruppo e della sua rete sia riconosciuto. C’è un dialogo che sta andando avanti e che ci lascia la possibilità concreta che questo sia un nuovo capitolo”, ha ricordato l’Ad.

I conti di Vivendi

Nel primo trimestre i ricavi del gruppo Vivendi sono saliti a 2,290 miliardi di euro rispetto ai 2,217 miliardi registrati nello stesso periodo del 2022. A cambi e perimetro costante il fatturato è salito del 2 per cento. I risultati della media company sono in linea con le attese; la crescita si registrata in tutte le attività del Gruppo Canal+, in particolare Studiocanal (+13,6% rispetto al primo trimestre 2022) trainato dal successo di diversi film. Canal+ persegue, inoltre, la strategia di aggregatore di contenuti arricchendo la propria offerta grazie alla recente partnership con AppleTV+. Forte slancio commerciale si registra anche in Havas e viene confermata la forte crescita del business di Gameloft (+14,1% rispetto al primo trimestre 2022), potenziato da Disney Dreamlight Valley. Inoltre, il nuovo gioco Disney Speedstorm verrà lanciato in questo mese.

Per Yannick Bolloré, presidente del consiglio di sorveglianza di Vivendi, e Arnaud de Puyfontaine, presidente del consiglio di gestione, “tutte le nostre attività sono progredite nel primo trimestre del 2023. Molti segnali positivi sono stati registrati negli ultimi mesi”.

“Lo storico accordo raggiunto con Apple – proseguono i due manager – conferma la posizione leader di Canal+ in Francia come aggregatore di contenuti. Studiocanal ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di produrre film per un vasto pubblico. Havas ha firmato importanti contratti con diversi prestigiosi clienti. Il successo di Disney Dreamlight Valley e il promettente debutto del suo gioco Disney Speedstorm testimoniano i meriti della trasformazione della strategia di Gameloft”.

La media company francese ha registrato una perdita attribuibile agli azionisti di 1,01 miliardi di euro nel 2022, a fronte di un utile di 24,69 miliardi nel 2021 (che includeva il capital gain su Umg). A pesare, per Vivendi, è stato in particolare l’adeguamento a fair value della partecipazione in Tim con un effetto negativo da deconsolidamento di 1,347 miliardi.

Dal 31 dicembre, come ricorda la relazione al bilancio, dal momento che Vivendi non esercita più un’influenza notevole su Tim dopo le dimissioni dei suoi due rappresentanti dal board, Vivendi non contabilizza più la partecipazione in Tim a patrimonio netto.

La lotta al climate change

Allo stesso tempo, “un passo importante è stato compiuto da Vivendi nella lotta ai cambiamenti climatici e per la protezione dell’ambiente. Il piano di riduzione del carbonio” è stato validato lo scorso marzo “da Science-Based Targets (SBTi) e ci incoraggia a continuare i nostri sforzi in questo settore. Per quanto riguarda la fusione tra Vivendi e Lagardère, abbiamo presentato proposte per i  rimedi alla Commissione Europea e siamo ora in attesa della decisione, prevista per metà giugno 2023. Il buon inizio d’anno che abbiamo appena registrato ci permette di guardare con fiducia al 2023, rimanendo vigili di fronte al contesto macroeconomico e geopolitico”.

L’analisi di Oddo

Imboccare la strada alternativa dello spin-off delle attività di Tim, scenario che Vivendi potrebbe preferire, non consentirebbe ai francesi “di ricavare un valore migliore, in quanto il livello di valutazione degli acquirenti è noto ai mercati, e potrebbero persino applicare uno sconto, con il rischio che il tempo per una acquisizione sia già passato”. Lo sottolineano gli analisti di Oddo Securities che, in un report odierno, hanno fatto alcune valutazioni su Netco, in vista anche della pubblicazione dei conti del primo trimestre di Tim, per cui prevedono una crescita delle vendite del gruppo del 7% (+1% pro forma, escludendo gli effetti positivi del cambio e le acquisizioni), con un +19% in Brasile spinto dall’acquisizione di Oi mobile, dell’ebitdaaL del 2% e dell’ebitda del 6%, grazie ai risparmi sui costi. Secondo quanto riportato dalla stampa, l’offerta di Cdp-Macquarie prevede un enterprise value per NetCo di 19,3 miliardi, quella di Kkr di 21 miliardi, con un earn-out di 2 miliardi in caso di fusione con Open Fiber.

“Calcoliamo – spiegano gli analisti – che vendendo il 100% di NetCo, Telecom otterrebbe un importo più o meno equivalente in entrambi i casi, pari a 16,8-17,1 miliardi (poiché Kkr probabilmente include una valutazione più alta per FiberCop, di cui possiede già il 38%). Ciò porterebbe il debito, esclusi i leasing, a circa 3 miliardi e il rapporto debito netto/EbitdaaL a circa 1,5 dopo la cessione. Secondo i nostri calcoli, la valutazione per azione ammonta a 0,47 euro per azione con 19,3 miliardi e a 0,55 euro per azione con 21 miliardi”.

“Mantenendo un atteggiamento fermo nei confronti di NetCo – sottolinea Oddo -, Vivendi rischia di fallire o di subire un intervento da parte del governo. Un’offerta che valuti un operatore di tlc a 10-11 volte l’ebitda è interessante e potrebbe consentire a Vivendi di sperare in una potenziale rivalutazione di Service Co (scenario di consolidamento). Ma Vivendi – proseguono – sembra rimanere intransigente su una valutazione di NetCo che gli investitori istituzionali considerano ampiamente datata (oltre 20 anni)”.

“Vivendi – spiegano gli analisti – spera probabilmente in valutazioni di società di torri o infrastrutture che beneficino di altri fattori (visibilità più chiara con meno regolamentazione, consolidamento che porta a sinergie). Questa posizione mette chiaramente a rischio la cessione di NetCo nel contesto di una votazione attraverso un’assemblea straordinaria, ma il cda di Telecom avrà la possibilità di convalidare una delle offerte, avviare discussioni esclusive e poi accettare direttamente un’offerta senza un’assemblea degli azionisti se teme una mossa di blocco da parte di Vivendi. Probabilmente questa non è la linea d’azione preferita dal cda e dal management di Telecom Italia ma, a nostro avviso, è importante tenere presente la possibilità di pressioni politiche per forzare un accordo”.

Rete Tim, le offerte in campo

Intanto il 18 aprile è scaduto il termine per la presentazione delle offerte per la rete per Netco, alias per gli asset di rete di Tim.

Sia Cdp-Macquarie sia Kkr hanno presentato offerte al rialzo – sempre non vincolanti – e secondo quanto si apprende le due cordate avrebbero rilanciato per circa 1 miliardo rispetto alle precedenti proposte.

Cdp Macquarie avrebbe messo sul piatto 19,3 miliardi dai circa 18 precedenti, per Kkr la posta sale da 20 a 21 miliardi.. Bestinver evidenzia chele due offerte non solo risultano lontane dai 31 miliardi pretesi dal primo socio Vivendi ma fanno temere che neanche il cda di Tim del 4 maggio possa accettare così come sono una delle offerte”.La stima di un rilancio per 2 miliardi a testa di cui si è vociferato in queste ultime settimane è stata dunque disattesa ma si tratta comunque di proposte importanti considerato il debito monstre dell’azienda ma soprattutto la crisi in cui versa il settore delle Tlc in Italia. Le offerte però non convincono il mercato tant’è che il titolo in Borsa ha registrato un crollo fino all’8%.

Le offerte sul tavolo del cda il 4 maggio

Le offerte e che le stesse saranno esaminate dal cda nella riunione del Cda programmata per il prossimo 4 maggio, previa istruttoria del Comitato parti correlate. Da parte sua il cda di Cassa Depositi e Prestiti comunica di aver dato il via libera alla presentazione di una nuova offerta non vincolante per Netco e Sparkle da parte di Cdp Equity, congiuntamente con Macquarie Asset Management e che il termine di validità dell’offerta è fissato al 31 maggio. 

Quanto vale la rete unica Tim-Open Fiber?

Saranno sufficienti le nuove offerte a soddisfare Vivendi, primo azionista di Tim con una quota alla soglia del 24%? Nei giorni scorsi l’economista esperto di Tlc Maurizio Matteo Dècina ha presentato un modello di calcolo dal quale emerge che la rete unica – ricomprendendo dunque anche gli asset di Open Fiber – vale fra i 23 e i 26 miliardi. La forchetta più bassa nel caso di un multiplo medio di mercato pari a 8 e una percentuale di risparmi attribuibili pari al 50%. Per l’acquirente è stimato un guadagno di 3 miliardi.

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