Sviluppare congiuntamente soluzioni innovative basate su sistemi di intelligenza artificiale, per realizzare nuovi servizi nell’ambito del caring e dell’assistenza tecnica di Tim abilitati dalla piattaforma Ibm. E’ il senso dell’accordo di collaborazione siglato da Tim e Ibm, che – si legge in una nota di Tim – permetterà di dare impulso alla conoscenza e alla diffusione del cognitive computing. Le due aziende puntano così sull’insieme delle tecnologie che utiizzano i metodi di calcolo probabilistico e l’elaborazione del linguaggio naturale, e “ragionano” su ipotesi e opzioni in risposta a domande complesse basandosi sull’apprendimento continuo. In sintesi, questi sistemi potenziano, accelerano e ampliano la scala della conoscenza e la disponibilità di servizi digitali in ogni ambito, migliorando così i processi decisionali umani.
Il progetto verrà sviluppato all’interno dell’officina dell’innovazione “TIM Foundry”, dove l’operatore identifica e sperimenta le soluzioni più innovative nel settore della digital life in collaborazione con partner selezionati. In particolare, Tim si occuperà della definizione, della sperimentazione, del testing e della valutazione dei servizi sulle piattaforme di Ibm che metterà a disposizione la propria esperienza nella progettazione e integrazione delle soluzioni cognitive computing.
“L’accordo con Ibm – afferma Mario Di Mauro, responsabile Strategy & innovation di Tim – conferma il nostro impegno nella creazione di nuovi concept di servizio basati sulle tecnologie più avanzate e realizzati in collaborazione con partner leader di settore. Siamo convinti che per favorire la trasformazione digitale del Paese sia importante affiancare alla realizzazione delle infrastrutture di connettività anche lo sviluppo di iniziative dedicate alla ricerca e alla sperimentazione negli ambiti maggiormente sfidanti dell’innovazione tecnologica”.
“L’intesa con Tim – spiega Maurizio Brun, vice president enterprise Italia di Ibm – costituisce una dimostrazione della leadership di Ibm nel settore del cognitive computing e apre le porte allo sviluppo di ulteriori casi d’uso destinati a incrementare il valore del binomio uomo-macchina, con ricadute positive nella vita di tutti i giorni. IBM è convinta che il progresso sociale ed economico del Paese e la sua trasformazione in senso digitale dipenderanno in modo significativo dall’adozione dei sistemi cognitivi ed è per questo che sta investendo con decisione anche in Italia, come dimostrano le cronache delle ultime settimane”.