Nessuna preclusione sull’operatore verticalmente integrato (alias Tim) e nessuna violazione dell’articolo 80 del Codice delle Comunicazioni elettroniche: il Commissario Ue alla Concorrenza Margrethe Vestager ha fatto chiarezza sulle implicazioni riguardanti il progetto di rete unica di Tlc Tim-Open Fiber in risposta all’interrogazione dell’eurodeputato Antonius Manders (Ppe) – qui il testo della risposta.
Il progetto non è stato ancora notificato alla Ue e si attendono gli sviluppi a livello nazionale, ma l’Europa non pone paletti per il momento poiché non si ravvisano problematiche di sorta quantomeno sul fronte del rispetto della normativa comunitaria: la Commissaria ha spiegato che l’articolo 80 del Codice europeo delle comunicazioni elettroniche “prevede alcune forme di franchigia regolamentare per le imprese con potere di mercato significativo attive solo sul mercato all’ingrosso, ma non preclude l’integrazione verticale in quanto tale”. Ma se l’integrazione tra Tim e Open Fiber dovesse avere una “dimensione comunitaria”, l’operazione “dovrà essere notificata e valutata dalla Commissione in base alle norme europee”.
Al momento la Commissione Ue non ha ricevuto alcuna notifica in merito, dato che i negoziati riguardanti il progetto AccessCo – che prevede appunto l’integrazione degli asset di rete di Tim (quelli confluiti nella newco wholesale Fibercop) con quelli di Open Fiber sono ancora in corso.
Da capire la posizione in merito del nuovo governo Draghi: il presidente del Consiglio uscente Giuseppe Conte ed i ministri che hanno seguito il “dossier”, Roberto Gualtieri (Economia) e Stefano Patuanelli (Sviluppo Economico) hanno “caldeggiato” molto l’operazione. E il parere del nuovo esecutivo farà evidentemente la differenza sull’andamento delle trattative e quindi sul destino della newco AccessCo.