La trimestrale di Tinexta induce gli analisti ad abbandonare l’ottimismo sulle prospettive della società e affonda il titolo a Piazza Affari. A questo si aggiunge la decisione di Marco Comastri, amministratore delegato di Tinexta Cyber (società interamente controllata da Tinexta) e dirigente con responsabilità strategiche del gruppo, di rassegnare le deleghe operative. Comastri manterrà il ruolo di amministratore di Tinexta Cyber e opererà all’interno del gruppo con incarichi di consulenza. In conformità al piano di successione di contigenza, le deleghe saranno assunte, ad interim, da Andrea Chevallard, amministratore di Tinexta Cyber e ceo di Tinexta.
Le performance dei primi nove mesi del 2024
Rispetto allo stato dei conti, Tinexta ha chiuso i primi nove mesi del 2024 con un utile netto delle attività operative in funzionamento di 3 milioni rispetto ai 12,15 milioni di un anno fa (-75,5%) su ricavi in crescita del 13,4% a 305,7 milioni. L’ebitda rettificato è calato dell’1,5% a 56 milioni.
“La contrazione organica della marginalità, prevalentemente temporanea, è legata alle performance delle business unit Cybersecurity e Business Innovation”, spiega la società in una nota, “a causa di una pluralità di fattori, tra cui un mix di ricavi sfavorevole e una minore efficienza operativa”, mentre prosegue invece “la brillante crescita della business unit Digital Trust, sia nei ricavi che nell’ebitda adjusted”. Tinexta ha rivisto al ribasso la guidance 2024 organica: a livello di ricavi il gruppo stima una crescita tra il 18% e il 20% ma, “escludendo Defence Tech”, la crescita è prevista in una forchetta compresa tra il 14% e il 16% rispetto al +20% indicato nella relazione semestrale.
Indicatori che nel complesso hanno portato le quotazioni in borsa del gruppo ad accusare la peggiore prestazione dell’intero listino, con una flessione del 9,95% a 8,24 euro.
Le analisi di Banca Akros e Intermonte
In una nota titolata “Resa, scelta sbagliata” gli analisti di Banca Akros hanno tagliato la raccomandazione sul titolo a “neutral” da “buy” e più che dimezzato il target price a 10 euro da 21. “Dobbiamo ancora finire di valutare i numeri, ma la visibilità sulle previsioni” delle divisioni Business Innovation e Cyber “è molto bassa specialmente per il 2025 e il 2026”.
Con il senno di poi, quindi, “le acquisizioni di Abf e Defence Tech sono state costose e deludenti, aumentando significativamente l’indebitamento senza una corrispondente espansione degli utili”.
Commentando invece il cambio ai vertici, gli analisti di Intermonte ritengono “che la notizia sia positiva per il titolo in quanto conferma l’impegno della società nel voler riorganizzare in tempi rapidi una divisione che ha reso al di sotto delle aspettative dal momento dell’acquisizione, riportandola su un percorso di crescita sostenuta ed almeno allineato con i trend del mercato italiano. Come comunicato nella presentazione dei risultati del 3Q, sia la Cybersecurity che la Business Innovation saranno coinvolte in processi di riorganizzazione, che alla luce di questa notizia potrebbero essere implementati in tempi abbastanza rapidi. Riteniamo che l’aggiornamento del piano triennale previsto per il 6 marzo 2025 sarà l’occasione per fornire maggiori indicazioni sulle iniziative che il management intende adottare, ma nel frattempo apprezziamo la rapidità con cui le prime mosse stanno avendo luogo”.