L'INTERVENTO

Tlc, Butti: “Situazione critica, ma il governo ha chiara strategia”

Il sottosegretario all’Innovazione: “Le reti 5G e in fibra vanno realizzate in tempi rapidi. Siamo impegnati a definire scelte sempre più efficaci”. E sul fair share: “Serve approfondire la questione o si rischia di frenare la digitalizzazione e gli obiettivi del Digital Compass”

Pubblicato il 15 Giu 2023

butti 2

Sulle Tlc il governo ha chiara la strategia. Lo ha sottolineato il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, intervenendo al Telco per l’Italia, l’evento annuale sulle Tlc di CorCom e Digital360.

“Eviterò di parlare di decisioni e scelte di società quotate in Borsa”, ha esordito, chiarendo però subito che “le reti 5G vanno realizzate in tempi rapidi. Il governo è, quindi, impegnato a definire scelte sempre più efficienti”.

La strategia del governo

“La situazione è critica ma c’è una via d’uscita – ha sottolineato Butti – C’è una strategia che il governo ha ben chiara in testa, bisogna cambiare mentalità, credo nella collaborazione con gli stakeholder di tutto il settore”.

Butti ha ricordato le mosse del governo per accelerare il roll out della banda ultralarga, partendo dalle collaborazione  tra il Dipartimento per la trasformazione digitale, il Consiglio nazionale degli Ingegneri, quello degli Architetti, dei Geometri, Infratel Italia, Tim e Open Fiber. I soggetti aggiudicatari del Piano “Italia a 1 Giga” potranno disporre di un canale centralizzato, su base provinciale, per reclutare tecnici di comprovata esperienza e professionalità nel campo delle reti ultraveloci.

“Stiamo facendo una revisione importante della strategia per la banda ultra larga. Abbiamo bisogno di connettività – ha ribadito – Stiamo firmando protocolli e ne stiamo dando attuazione. Abbiamo iniziato con un protocollo a piu mani firmato con Ferrovie e stiamo già lavorando per cercare di sfruttare nel modo migliore 16.500km di rete ferroviaria per stendere la fibra, e la fibra non puo essere solamente interrata come sappiamo bene e come prevedono le convenzioni. Quindi con l’aiuto anche degli operatori stiamo ragionando sulla fibra aerea. Abbiamo bisogno di connettività. Non c’è tempo da perdere”.

“Adesso – ha annunciato – stiamo cercando di risolvere il problema degli ultimi 40 metri del fiber to the building”.

Inoltre “abbiamo emendato il decreto Pnrr con due emendamenti seri che sono andati unicamente nella direzione di favorire e agevolare e incentivare gli operatori che sono impegnati sul territorio – ha ricordato – L’abbiamo fatto credendoci e mettendoci la faccia. Come sapete il lavoro che stiamo svolgendo sulla revisione è molto importante non solo perché ci sono delle risorse da redistribuire ma perché ci sono dei ritardi da colmare”.

Gli investimenti sulle reti

Butti ha affrontato anche il tema investimenti. “Dove il settore privato non investe, sta investendo il settore pubblico – ha detto Butti – Anche grazie alle ingenti somme dell’Eu Recovery Fund, in Europa ci sono già massicci investimenti nelle reti del 21° secolo, come la fibra ottica verso casa (Ftth) e il 5G, e altri sono in arrivo. L’Italia ha stanziato 6,7 miliardi dell’European Recovery Fund per l’attuazione della Strategia per la banda ultralarga, oltre a 1,6 miliardi stanziati nelle Aree bianche, ovvero le aree a fallimento  con fondi regionali e fondi europei ordinari. Per quanto riguarda queste ultime c’è già quindi un abbondante denaro pubblico disponibile, ma un solo problema: i ritardi nell’esecuzione dei lavori”.

Il nodo del fair share

Il sottosegretario ha espresso dubbi sul fair share, ovvero il contributo degli Ott allo sviluppo delle reti a cui l’Europa guarda con attenzione, perché potrebbe determinare un aumento dei prezzi, limitando la scelta dei consumatori. E in ultima analisi frenare la digitalizzazione.

“Non solo metterebbe a repentaglio i nostri obiettivi come Paese ma anche quelli del Digital Compass europeo”, ha aggiunto Butti, spiegando che “una tassa su internet può ostacolare in modo significativo l’evoluzione del mercato digitale e limitare la scelta dei cittadini dell’Unione europea”.

Secondo Butti si potrebbe andare a creare “un circolo vizioso di prezzi più alti, minore attrazione, minore scelta e minore utilizzo, che in ultima analisi significa minore domanda di reti ad altissima capacità (Vhcn), lasciando gli operatori telecom con reti in fibra inattive”.

“Gli Ott sono presentati come generatori di traffico improprio, senza verificare se tale ipotesi sia effettivamente corretta. E in realtà è un’ipotesi non corretta – ha sottolineato – Il traffico è richiesto dagli utenti degli operatori telecom, non dagli Ott stessi. Inoltre, si presuppone erroneamente che i costi di investimento nella rete siano direttamente correlati alla crescita del traffico. E anche questo non è fondato nel caso delle reti in fibra”.
“Infine, se dovesse scattare la ‘tassa sulla rete’, avremmo delle zone franche, come Tv via cavo e satellite, che sarebbero escluse dal nuovo regime di tassazione di rete. In tal caso le piattaforme degli Ott si potrebbero agevolmente rivolgere alla distribuzione via satellite, (oggi in condizione di offrire ampiezze di banda ragguardevoli e capaci di trasmettere in 4K e addirittura in 8K), con l’annullamento degli sforzi sin qui fatti per spostare tutti i contenuti sulla fibra, per renderla appetibile agli occhi dei consumatori”.

“Una tassa su internet – ha puntualizzato – in ultima analisi sfavorirebbe gli investimenti nella digitalizzazione e gli operatori attivi in Europa. E poi come si potrebbe far pagare la tassazione? Abbiamo tre scenari: sostenere la tassa su internet, rigettarla in toto, scegliere di approfondire il tema per fare scelte oculate. Le prime due opzioni, secondo me, rischiano di avere un approccio ideologico, approfondire non è una scelta pilatesca ma può aiutare ad assumere qualsiasi tipo si scelta”.

“La posizione del Governo italiano è oggi di chiedere alla Commissione europea di fare degli approfondimenti e di mostrare evidenze e numeri prima di proporre qualsiasi nuova misura che vada in questa direzione”, ha concluso.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Analisi
Social
Video
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati