il taglio del nastro

Tlc, Ericsson “rilancia” su Pagani: via all’Open Innovation Lab



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L’inaugurazione dei nuovi spazi fa il paio con la celebrazione dei 35 anni della presenza dell’azienda in provincia di Salerno. Il presidente della Regione, De Luca: “Una realtà straordinaria e all’avanguardia nel mondo, con un centro che impiega quasi 250 ingegneri che escono dalle nostre università”. L’Ad Missori: “Un pilastro strategico sia per il progresso tecnologico del Paese sia per la crescita dell’ecosistema locale dell’innovazione”

Pubblicato il 21 gen 2025




Ericsson ha tenuto a battesimo i nuovi spazi realizzati nel centro di Ricerca e Sviluppo di Pagani, in provincia di Salerno. Il centro di Pagani, attivo dal 1990, ha un ruolo di primo piano nelle attività di Ricerca e Sviluppo di Ericsson nel nostro Paese – svolte anche nelle due sedi di Genova e Pisa – ed è considerato una eccellenza mondiale. All’inaugurazione hanno partecipato anche il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e di Valeria Fascione, assessore regionale con delega alla Ricerca, Innovazione e Start up.

“Questa è una realtà straordinaria. Noi abbiamo due grandi aziende in Campania di Ericsson, qui nel Salernitano e a Napoli, un’azienda avanguardia nel mondo, con un centro di ricerca che impiega quasi 250 ingegneri che escono dalle nostre università“, ha detto De Luca. “Credo che Ericsson abbia prodotto quasi 200 brevetti nell’ultimo anno, una cosa impressionante. Abbiamo veramente una nicchia di produzione di valore mondiale per quanto riguarda le telecomunicazioni, soprattutto per la fibra, per le connessioni mobili. Abbiamo una realtà davvero di eccellenza per la ricerca, la produzione di brevetti, per la connessione. Possiamo essere orgogliosi: è un’azienda che avrà sicuramente un grande futuro”.

L’espansione dell’hub campano

A Pagani oggi lavorano circa 230 persone, che producono un flusso di innovazione continuo. L’inaugurazione dei nuovi spazi, che coincide con i 35 anni di presenza di Ericsson sul territorio, offre anche l’occasione per celebrare un traguardo di grande rilievo: il brevetto numero 200, risultato dei progetti portati avanti in questa sede. Una cifra significativa soprattutto se si considera che l’attività complessiva di Ricerca e Sviluppo svolta da Ericsson in Italia da inizio secolo ad oggi ha fruttato oltre 900 brevetti.

Il centro di Pagani, si legge in una nota di Ericsson, è stato rinnovato per andare incontro alle più moderne esigenze lavorative, creando spazi aperti e moderni, studiati per favorire lo scambio e la collaborazione. Inoltre, è stato creato un nuovo “Open Innovation Lab”, un’area del centro pensata per realizzare attività di open innovation con università, aziende e start up del territorio, legate in particolare a tecnologie emergenti, a partire da intelligenza artificiale generativa e machine learning.

“Il centro di Ricerca e Sviluppo di Ericsson a Pagani rappresenta un pilastro strategico sia per il progresso tecnologico del Paese sia per la crescita dell’ecosistema locale dell’innovazione. Da oltre un secolo, Ericsson è parte integrante della storia delle telecomunicazioni italiane e oggi rinnoviamo il nostro impegno al fianco dell’Italia e degli operatori per sviluppare reti 5G sicure e affidabili, fondamentali per la competitività” ha dichiarato durante la cerimonia di taglio del nastro Andrea Missori, presidente e amministratore delegato di Ericsson in Italia.

La cooperazione con il mondo accademico

Il centro di Ricerca e Sviluppo di Ericsson a Pagani vanta del resto una fitta collaborazione con gli atenei della Campania, che costituiscono un importante bacino di giovani talenti.

“Collaborare con il mondo accademico, con le imprese e le istituzioni locali ci porta valore e allo stesso tempo ci consente di restituire valore; possiamo dare spazio alla creatività e a nuove idee, e immaginare nuovi modi in cui le tecnologie di telecomunicazione possono avere un impatto positivo sulla comunità”, ha commentato Alessandro Pane, direttore della Ricerca e Sviluppo di Ericsson in Italia. “Con il nuovo Open Innovation Lab potremo rafforzare ancora di più questo rapporto così longevo e proficuo con il territorio”.

La ricerca nel campo delle tecnologie Axe

Storicamente, il centro di Pagani ha la responsabilità a livello mondiale in Ericsson dell’innovazione delle tecnologie Axe – i sistemi di commutazione digitale fondamentali per aggregare e smistare a destinazione i flussi di traffico voce e dati (fisso e mobile) sulle reti di telecomunicazione.

A Pagani si trova una struttura unica nel mondo per Ericsson, l’Axe Lab: un laboratorio che replica circa 23mila nodi di telecomunicazioni, presenti in 150 paesi, che servono circa 1 miliardo di utenti. Qui si svolgono tutti i tipi possibili di test e simulazioni relativi al traffico telefonico, tra i quali rientrano anche i cruciali test relativi alla sicurezza delle reti, che dev’essere garantita con standard e requisiti sempre più severi.

“Io sono tra quelli che ritengono che l’Italia dovrebbe fare una scelta strategica in tre direzioni. La sicurezza informatica in primo luogo, un tema decisivo, la sicurezza energetica, non siamo un Paese autonomo, e la sicurezza idraulica. Un Paese serio dovrebbe concentrare in questi tre campi i propri investimenti, che significa, innanzitutto, autonomia nazionale, non dipendere da altri, ma significa anche sviluppo”, ha commentato De Luca a margine della visita alla nuova struttura. “Sull’informatica ci stiamo muovendo, sull’energia abbiamo ancora ritardi”, ha chiosato il presidente della regione Campania.

Proprio la cybersecurity, con lo specifico compito di realizzare soluzioni regolatorie legali in ambito telecomunicazioni, è un altro importante ambito di specializzazione del centro di R&S di Pagani, che è punto di riferimento mondiale per lo sviluppo di soluzioni per le attuali e future generazioni di rete fissa e mobile.

Inoltre, le ricercatrici e i ricercatori di Pagani hanno la responsabilità completa della soluzione Ericsson per distribuire software (licensing) nei nodi di telecomunicazione, offrendo agli operatori la possibilità di sviluppare nuovi modelli di business flessibili e basati sul cloud e di integrare nativamente nelle loro reti nuove tecnologie, come la blockchain.

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