BT dà nuova vita agli armadi stradali per la fibra e il cablaggio telefonico attrezzandoli per la ricarica delle auto elettriche e aprendosi un possibile nuovo ramo di business, con un modello che potrebbe essere replicato anche da altri gruppi delle telecomunicazioni. Il progetto è per ora un pilota, condotto tramite la filiale di BT Group per lo sviluppo di iniziative digitali, la startup Etc., e riguarda l’accensione di una colonnina elettrica ad East Lothian, in Scozia, presso un cabinet stradale tradizionalmente usato per i cavi telefonici e della banda larga. L’annuncio, si legge nella nota di BT, è il primo passo nel previsto dispiegamento di nuovi test tecnici che verificheranno la possibilità di riconvertire fino a 60.000 cabinet per la ricarica delle auto elettriche. BT afferma di voler così contribuire agli obiettivi di sostenibilità e decarbonizzazione dei trasporti del governo britannico.
I cabinet come stazioni di ricarica elettrica
Questi trial dovranno verificare la scalabilità del modello, basato sul repurposing dell’esistente infrastruttura per le tlc su strada, per colmare la carenza di punti di ricarica per i veicoli elettrici. Una ricerca di BT Group afferma che il 38% dei residenti in Regno Unito avrebbe già un’auto elettrica se potesse contare su una capillare rete di ricarica, mentre attualmente le colonnine pubbliche sono solo 53.000. Londra punta a installarne 300.000 entro il 2030: un traguardo per ora lontano, ma cui la telco intende dare un significativo contributo.
I trial, condotti da Etc., serviranno a studiare e risolvere gli aspetti tecnici, commerciali e operativi della trasformazione degli armadi in punti di ricarica elettrica. In particolare, dal punto di vista tecnico verranno considerati la collocazione degli armadi, la disponibilità di elettricità, la facilità di accesso per i clienti, la digital customer experience e gli aspetti ingegneristici. Occorrerà poi valutare gli elementi connessi con il coordinamento con le autorità municipali per i lavori stradali, nonché i necessari investimenti e partnership, sia per l’accesso alla rete elettrica che per la distribuzione e vendita dell’elettricità in modo che sia profittevole anche per BT. Dal punto di vista operativo, la telco dovrà capire se gestire il servizio con una sua società dedicata o in alleanza con altri operatori.
Un nuovo business anche per Netco?
Il modello allo studio è già molto interessante per le altre telco, compresa l’italiana Netco, che possiede i cabinet. Come affermano gli analisti di Intermonte: “Crediamo che l’upgrade dei cabinet stradali anche in stazioni di ricarica per veicoli elettrici possa presentare una opportunità di business anche per Netco in Italia e per i suoi futuri azionisti (Kkr, Mef, F2i e fondazioni). Netco possiede oggi 152.000 cabinet stradali, di cui 123.000 operativi in Fttc, collegati a 10.300 centrali, praticamente almeno una per ogni comune“.
Come funziona il retrofitting dei cabinet per la banda larga
La ricarica elettrica dai cabinet funziona adattando (retrofit) gli armadi con un dispositivo che consente di condividere l’energia rinnovabile con il punto di ricarica accanto al servizio a banda larga esistente senza la necessità di creare una nuova connessione alla rete elettrica. La ricarica dei veicoli elettrici può essere implementata negli armadi in uso per gli attuali servizi a banda larga in rame o in quelli che stanno per essere dismessi, a seconda dello spazio e dell’alimentazione disponibili nella singola unità. Una volta che il cabinet non è più necessario per la banda larga, man mano che il lancio completo della fibra a livello nazionale progredisce, le attrezzature a banda larga vengono riciclate e possono essere aggiunti ulteriori punti di ricarica per i veicoli elettrici. Ciò consente il riutilizzo dell’infrastruttura esistente mentre si installano più punti di ricarica.