I servizi tecnologici B2B rappresentano un’opportunità di guadagno di oltre 400 miliardi di dollari per gli operatori tlc, ma occorre muoversi rapidamente per coglierla, o le telco rischiano di perdere l’occasione a favore di concorrenti agguerriti come le big tech e i fornitori di servizi di sicurezza. Lo scrive Gsma Intelligence nel suo nuovo studio “The opportunity for operators in the B2B technology services”.
Nel 2030 tale opportunità varrà 2,9 trilioni di dollari e 1 trilione è la fetta che potrebbe spettare alle telco. Tuttavia, gli operatori devono spostare l’attenzione oltre i servizi incentrati sul consumatore e i casi d’uso di base basati sulla connettività. Ciò consentirà anche di monetizzare completamente i loro investimenti nel 5G.
Tim Hatt, responsabile della ricerca presso Gsma Intelligence, ha spiegato che occorre un aumentato focus “nel breve termine sull’offerta di soluzioni di rete avanzate, come il network slicing e le reti private e, nel lungo termine sullo sviluppo di servizi end-to-end per supportare una varietà di casi d’uso aziendali combinati con capacità di integrazione“.
Cloud e data center, cybersicurezza, IoT, analytics, intelligenza artificiale, blockchain e Api di rete sono tra i servizi che più possono trainare i guadagni. Ma occorre accelerare il passo cavalcando l’onda della trasformazione digitale delle imprese.
Servizi tecnologici B2B, occasione per le telco
Da tempo le società di ricerca e gli esperti di mercato evidenziano la necessità per gli operatori di andare oltre i tradizionali servizi di connettività (Sd-Wan, comunicazioni unificate, voce e dati mobili, eccetera) e offrire servizi non legati alle telecomunicazioni core. E le telco stanno procedendo in questa direzione: i servizi aggiuntivi hanno rappresentato il 26% delle entrate globali delle telco nel 2022 contro il 18% nel 2019. Anche se il segmento consumer è quello che contribuisce di più ai ricavi degli operatori, il segmento enterprise cresce più velocemente (+5,6% nel 2022 contro +1,5%).
Sfruttando la domanda che nasce dalla trasformazione digitale delle imprese, gli operatori hanno visto una crescita mediamente più alta nel segmento B2B che in quello B2C. Le imprese, infatti, cercano dei service provider in grado di integrare più tecnologie insieme e adattarle ai loro ambienti produttivi.
Manifattura e finanza trainano la domanda
La domanda B2B cresce soprattutto in alcune aree tecnologiche: cloud, data center, Iot e cybersecurity rappresentano l’80% del valore che si può generare dai servizi tecnologici alle imprese.
I settori industriali dove più alta è la richiesta sono quelli della finanza, della manifattura, dell’automotive e dell’aviazione.
Nel 2023, questi quattro settori hanno offerto potenziali opportunità del valore – rispettivamente – di 59 miliardi, 61miliardi, 22 miliardi e 16 miliardi di dollari, e i loro tassi di crescita Cagr fra il 2023 e il 2030 sono – rispettivamente – del 10,9%, 12,1%, 12,0% e 8,4%. Insieme questi quattro segmenti industriali rappresentano oltre un terzo (37%) del mercato totale indirizzabile per i servizi tecnologici B2B che vanno oltre le telecomunicazioni core.
Le big tech sono già nell’arena
La rilevanza del valore del mercato indirizzabile emerge quando si considera che 400 miliardi sono circa il 35% dei ricavi attuali degli operatori mobili globali.
Tuttavia la stima di Gsma Intelligence non rappresenta una previsione di quanto accadrà, soprattutto considerando che nell’arena ci sono diversi concorrenti: le big tech, i fornitori di piattaforme, le aziende dei servizi It, i produttori di attrezzature tlc e le startup del software sono tutti player interessati a una fetta della torta.
Nel report, infatti, il 24% degli operatori afferma che gli hyperscaler sono formidabili concorrenti nel networking e nel cloud, mentre il 41% vede gli specialisti della sicurezza come concorrenti chiave in questo settore.
Le telco devono trasformarsi in consulenti IT
L’autore della ricerca Hatt sottolinea che, per imporsi nell’offerta di servizi tecnologici B2B, le telco devono sviluppare una nuova mentalità incentrata sulle soluzioni e adottare cambiamenti operativi, come gli approcci collaborativi. Le telco dovranno diventare dei consulenti It, anziché dei puri venditori di connettività.
Dovranno consolidare e semplificare i loro portafogli di prodotti per le imprese, adattare il loro approccio di vendita e marketing, essere pronte a presentarsi alle gare come consorzi con altre imprese, anche se sono concorrenti o “frenemies” (mezzi concorrenti) e acquisire nuove competenze tecniche e commerciali.
Il 12 dicembre Telco per l’Italia
Il punto sull’infrastrutturazione e sui programmi delle telco e del Governo a Telco per l’Italia il prossimo 12 dicembre. Per agenda e registrazione cliccare qui