L’INTERVENTO

Tlc, Letta: “Troppa frammentazione, bisogna scalare verso l’alto per creare campioni europei”

In vista della presentazione del suo rapporto al Consiglio europeo l’ex premier accende i riflettori sulla situazione insostenbile delle telecomunicazioni. “I gruppi statunitensi hanno in media 107 milioni di clienti, da noi invece appena 5 milioni”. E per spingere la doppia transizione digital & green: “La creazione di un mercato unico dei capitali è una tappa fondamentale”

Pubblicato il 27 Mar 2024

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Il Mercato unico europeo è “un grandissimo sogno che si è realizzato, ma che ora va aggiornato alla luce del mutato assetto della geopolitica globale”. Lo afferma l’ex premier italiano Enrico Letta, che tra poche settimane presenterà il suo rapporto al Consiglio europeo. “La frammentazione è il limite europeo odierno – ha spiegato intervenendo presso la sede di Assolombarda  – perché, se prendiamo i gruppi statunitensi di tlc vediamo che hanno in media 107 milioni di clienti, da noi invece appena 5 milioni: solo scalando verso l’alto questi numeri possiamo pensare di creare gruppi in grado di competere su scala globale”.

Il Mercato unico non ha perso di valore, anzi: è la migliore arma di cui dispone l’Europa per recuperare competitività di fronte ai campioni digitali e industriali statunitensi e cinesi. Ma, secondo le parole di Letta riportate  dal Il Sole 24 Ore, occorre un netto cambio di prospettiva.

È così anche per la doppia transizione digitale e green, che esige “Decisioni che costano e per cui occorre prevedere risorse adeguate, anche coinvolgendo capitali privati, che dovranno trovare conveniente un utilizzo in questi ambiti. Anche per questo, la creazione di un mercato unico dei capitali è una tappa fondamentale”.

Enrico Letta: “Nel Mercato unico troppa frammentazione”

Per Enrico Letta la soluzione è nel colmare le lacune presenti nel Mercato unico, che finora ha lasciato fuori ambiti chiave come l’energia, le tlc e la finanza. Nelle telecomunicazioni, ma anche in molti altri settori strategici, resta il limite della frammentazione che impedisce la formazione di campioni industriali europei.

Accade così anche nei trasporti, con l’assenza di una rete ferroviaria ad alta velocità per collegare le capitali europee, o nella finanza, nella difesa comune o nella doppia transizione digitale ed ecologica, che richiede una visione unica e grandi investimenti.

Letta ha detto che le riforme si possono fare già con i trattatti vigenti: “Il mio obiettivo – ha spiegato – non è quello di presentare un testo da dimenticare nel cassetto di qualche ufficio, ma di fornire un programma operativo”, fattibile e attuabile.

L’Europa deve puntare sulla competitività

Il presidente di Assolombarda, Alessandro Spada, si è espresso sulla stessa falsariga, affermando che occorre “puntare con forza sull’Europa”, perché Bruxelles è il principale centro decisionale, e occorre che le decisioni siano non più ideologiche, ha proseguito Spada, e non più centrate unicamente sulla regolamentazione, ma con maggiore enfasi sul grande obiettivo della competitività e della politica industriale.

“Auspichiamo una strategia chiara e comune su alcuni temi strategici come l’energia, le materie prime critiche, la difesa, il fisco. L’Europa ha senso solo se unita e noi imprenditori siamo europeisti convinti”, ha detto Spada. “Ma occorre agire in modo pragmatico”. Ciò implica, innanzitutto, predisporre strumenti finanziari che permettano di affrontare le sfide della transizione, come accade negli Stati Uniti e in Cina.

Tlc in allarme sugli obiettivi del Digital decade

Circa un mese fa sul tema cruciale delle tlc nel Mercato unico sono intervenute 30 associazioni d’impresa europee, tra cui Etno e Gsma, che hanno firmato una dichiarazione congiunta in cui si chiede all’Europa di mettere da parte le  considerazioni meramente politiche nella strategia dell’Ue per concentrarsi sugli obiettivi del Decennio digitale e la piena realizzazione del Mercato unico europeo. Senza una piena integrazione dei mercati e un libero scambio di persone, merci e capitali l’Europa vedrà allargarsi il divario su innovazione e competitività rispetto a Stati Uniti e Cina.

“La Commissione e gli Stati membri hanno concentrato la loro attenzione sulla mappatura delle dipendenze strategiche, sull’anticipazione delle vulnerabilità, sul rafforzamento dell’autonomia e sulla riduzione dei rischi”, scrivono le associazioni. Si tratta di esigenze condivise, ma per il mondo imprenditoriale è necessario trovare anche spazio per le iniziative che promuovono gli scambi all’interno dell’Ue. “Nella Commissione e negli Stati membri dell’Ue c’è un impegno politico insufficiente e una ridotta capacità amministrativa per realizzare progressi significativi”, si legge nel joint statement. “Galvanizzare il sostegno a un approccio strutturale dovrebbe essere l’obiettivo principale del Rapporto ad alto livello di Enrico Letta sul futuro del Mercato unico e del Rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Ue”.

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