L’Europa non deve rassegnarsi alla dipendenza digitale: su reti, chip, cloud, quantum e intelligenza artificiale l’Ue può mettere insieme le sue risorse e riacquistare un ruolo primario. Per l’Unione europea non si tratta solo di un’aspirazione, ma di una strategia a tutto campo messa nero su bianco nel report “EuroStack – A European Alternative for Digital Sovereignty” (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO). Il progetto è guidato da Francesca Bria, consulente senior in materia di tecnologia, innovazione e policy digitale per la Commissione europea, e rappresenta una “visione coraggiosa per il futuro digitale dell’Europa”, che mira a stabilire il nostro continente come “leader nella sovranità digitale” proponendo un investimento di oltre 300 miliardi di euro nel prossimo decennio.
In questo percorso che abbraccia tutte le tecnologie strategiche le reti di telecomunicazione restano le fondamenta e, in tale ambito, l‘ascesa delle tecnologie Open radio access network (Open Ran) offre un potenziale per l’Europa per ridurre le dipendenze tecnologiche.
“L’Europa ha l’opportunità di ridefinire il proprio settore delle telecomunicazioni. Attraverso investimenti strategici in 6G, Open Ran e tecnologie quantistiche, insieme a politiche che promuovono l’innovazione, l’adozione e il consolidamento, l’Europa può costruire uno strato di rete robusto e sicuro che salvaguardi la sua sovranità digitale promuovendo al tempo stesso la competitività e la crescita economica”, si legge nella strategia.
EuroStack, lo stack tecnologico per la sovranità digitale dell’Ue
La strategia EuroStack mira a promuovere l’innovazione, rafforzare l’autonomia strategica e costruire partenariati inclusivi per superare la dipendenza dell’Europa dalle tecnologie esterne e posizionarsi in prima linea nell’economia digitale globale.
Attualmente, spiega il documento, oltre l’80% delle infrastrutture e delle tecnologie digitali europee vengono importate, creando vulnerabilità sistemiche e ostacolando la capacità di innovazione e autosufficienza della regione. L’iniziativa EuroStack affronta direttamente queste sfide fornendo una strategia complessiva per rafforzare la competitività dell’Europa, garantire risorse essenziali e costruire un ecosistema digitale resiliente.
Al centro del progetto EuroStack c’è un’Europa digitalmente sovrana costruita su strati interconnessi di tecnologie avanzate, che vanno dai semiconduttori all’intelligenza artificiale al cloud computing e ai sistemi quantistici. Questo approccio dà priorità alla sostenibilità, all’inclusione e all’interoperabilità, garantendo che il futuro digitale dell’Europa sia in linea con i suoi valori democratici, gli obiettivi di equità sociale e le aspirazioni economiche.
La strategia, ovviamente, riconosce che la piena autosufficienza non è né fattibile né auspicabile in un mondo globalizzato. Invece, l’iniziativa EuroStack promuove lo sviluppo di capacità strategiche mantenendo al tempo stesso le collaborazioni internazionali.
L’intelligenza artificiale è uno dei cardini della visione di EuroStack. Attualemente il 70% dei modelli fondazionali sono sviluppati negli Stati Uniti e in Cina. EuroStack, perciò, punta a creare piattaforme di intelligenza artificiale sovrane e spazi dati federati per ridurre la dipendenza da fornitori stranieri, proteggere la proprietà intellettuale e posizionare l’Europa come leader nell’intelligenza artificiale di interesse pubblico.
Le reti alla base della sovranità digitale europea
Le reti costituiscono la spina dorsale dell’infrastruttura digitale europea, collegando dispositivi, servizi e sistemi attraverso le telecomunicazioni e gli ambienti cloud. Il core pubblico di internet, compreso il sistema di gestione dei nomi di dominio (Dns) e gli Internet exchange point (Ipx), si trova in questo livello.
L’ascesa del 5G e lo spostamento verso reti 5G autonome, insieme al ruolo crescente delle reti private supportate da sistemi satellitari e cavi sottomarini, stanno determinando una trasformazione significativa. La virtualizzazione è una caratteristica distintiva di queste reti, visto che fanno sempre più affidamento sui servizi cloud, offuscando le tradizionali distinzioni tra fornitori di telecomunicazioni tradizionali e cloud provider.
In questo contesto il concetto di sovranità della rete – o autonomia strategica a livello di rete – è emerso come una priorità urgente per l’Europa, perché ne determina la competitività, la sicurezza e la resilienza. Questo problema è particolarmente evidente in settori quali le apparecchiature di rete, i cavi sottomarini e i sistemi satellitari, ma potrebbe diventare più importante anche nel Dns.
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La concorrenza dei colossi digitali
A livello globale, il mercato delle apparecchiature per le comunicazioni è dominato da poche imprese, ovvero Huawei, Ericsson e Nokia, seguiti da Zte, Cisco, Ciena e Samsung. I produttori europei, in particolare Ericsson e Nokia, eccellono nell’innovazione tecnologica, come la ricerca sul 6G e la pre-standardizzazione. Tuttavia, queste aziende devono affrontare una forte concorrenza da parte dei fornitori cinesi sostenuti dai sussidi pubblici.
Al tempo stesso, il mercato frammentato delle telecomunicazioni europeo, con centinaia di operatori mobili rispetto ai mercati molto più concentrati di Stati Uniti e Cina, complica ulteriormente la capacità dell’Europa di competere.
I fornitori stranieri del cloud e le piattaforme digitali, inoltre, stanno giocando un ruolo sempre più influente a livello di rete, fornendo servizi virtualizzati fondamentali per il 5G e competendo sempre più con le società di telecomunicazioni. Le loro soluzioni di rete virtualizzate proprietarie consentono alle big tech di controllare parti critiche del livello di rete. Diversi fornitori di piattaforme, come Alphabet e Meta, sono diventati player importanti nel backbone delle telecomunicazioni, grazie ai loro investimenti in cavi sottomarini e reti satellitari in orbita terrestre bassa. Aziende come SpaceX e il suo servizio Starlink dominano le comunicazioni satellitari, sollevando ulteriori preoccupazioni sulle dipendenze critiche nel settore.
Di conseguenza, secondo la strategia EuroStack, l’Ue deve rimanere vigile nel salvaguardare la propria autonomia strategica nell’evoluzione del core pubblico di Internet, compresi elementi critici come la gestione Dns, i t e le reti satellitari.
La sfida della sicurezza: 5G, 6G, cavi sottomarini e satelliti
La sicurezza delle reti rappresenta un’ulteriore sfida, che già è stata sollevata per le apparecchiature cinesi per il 5G e che si ripresenta per il 6G e va affrontata con un’architettura completa per la network security.
I rischi per la sicurezza si estendono oltre l’hardware 5G per includere cavi sottomarini e – sempre più – connessioni satellitari e gestione della rete basata sull’intelligenza artificiale.
Questi rischi non si limitano alle minacce informatiche ma comprendono anche il sabotaggio fisico. Affrontare queste minacce in evoluzione richiederà l’integrazione delle politiche di sicurezza informatica e di difesa nelle strategie di telecomunicazione, insieme alla cooperazione intersettoriale per migliorare la resilienza.
Il potenziale delle tecnologie Open Ran per la sovranità Ue
L’ascesa delle tecnologie Open radio access network (Open Ran) offre un potenziale percorso per l’Europa per ridurre le dipendenze e rafforzare la propria posizione. L’Open Ran disaccoppia hardware e software nella rete di accesso (radio), consentendo alle società di telecomunicazioni di procurarsi componenti da più fornitori e promuovere la concorrenza. Paesi come il Canada hanno già sostituito con successo le apparecchiature cinesi con soluzioni Open Ran, evidenziandone il potenziale come alternativa sicura ed economica. Per l’Europa, Open Ran rappresenta un’opportunità per promuovere l’innovazione nazionale e diversificare le catene di approvvigionamento.
I punti di forza dell’Europa nella ricerca e nello sviluppo del 5G e del 6G, nonché nella pre-standardizzazione, forniscono una solida base per la competitività futura se l’adozione viene accelerata. Supportati dalle principali istituzioni accademiche e organizzazioni di ricerca, i produttori europei sono ben posizionati per dare forma alla prossima generazione di tecnologie di rete.
Il Digital networks act e il consolidamento nelle Tlc
Secondo EuroStack, iniziative come l’annunciato Digital networks act (Dna) potrebbero affrontare la frammentazione del mercato, migliorare la sicurezza e facilitare il consolidamento delle società di telecomunicazioni, promuovendo un settore delle telecomunicazioni più competitivo pur salvaguardando gli interessi dei consumatori. La revisione delle politiche di concorrenza per dare priorità agli interessi pubblici come la sicurezza e la sostenibilità potrebbe rafforzare ulteriormente il settore.
Infine, l’integrazione delle tecnologie avanzate nelle infrastrutture delle telecomunicazioni è essenziale per la resilienza dell’Europa. La crittografia quantistica, compresa la distribuzione delle chiavi quantistiche (Qkd) e la crittografia post-quantistica (Pqc), sarà fondamentale per proteggere le reti di prossima generazione dalle minacce informatiche emergenti.