BANDA ULTRALARGA

Tlc, torna in scena F2i: nuovo polo di servizi per imprese 4.0

Entro fine luglio la nascita di Irideos dalla fusione di Infracom, McLink e Kpnqwest. Potrà contare su una dorsale in fibra ottica che si snoda lungo le autostrade italiane. Obiettivo fornire connettività al Made in Italy digitale. Il Ceo sarà Mauro Maia, presidente Alberto Trondoli

Pubblicato il 11 Mag 2018

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Tlc, torna in scena F2i con un polo di servizi specializzati per le imprese: la nuova società, Irideos – nascita ufficiale entro il 31 luglio – potrà contare su una dorsale in fibra ottica che si snoda lungo le autostrade italiane. Si chiamerà Irideos e nascerà ufficialmente dalla fusione delle tre realtà aziendali acquisite dal luglio dell’anno scorso al gennaio di quest’anno: Infracom, McLink e Kpnqwest.

Il progetto prevede l’aggregazione e il consolidamento di operatori Ict italiani di medie dimensioni, orientati al B2B. E’ frutto di una collaborazione tra il fondo infrastrutturale italiano (80% di Irideon) e Marguerite (l’altro 20%), che è un fondo europeo creato dalla Cdp italiana con le omologhe francese, tedesca, spagnola, due istituzioni finanziarie polacche e la Bei.

Guiderà il polo Mauro Maia, ex senior partner di F2i, alla presidenza ci sarà Alberto Trondoli ex ad di Metroweb.

“Crediamo ci sia spazio in Italia per operatori focalizzati sui servizi all’impresa, in grado di competere anche con realtà come Telecom e Fastweb” ha detto Trondoli al Sole 24ore. Si parte dalle prime tre aziende che hanno attività complementari e dunque si prestano a essere aggregate (con sinergie stimate nell’ordine di 10 milioni). Infracom offre soluzioni personalizzate a grandi clienti e dispone di una forza vendita diretta. Mclink e Kpnqwest offrono entrambe servizi per pmi, la prima si appoggia a forze vendite indirette e ha prodotti più “standardizzati”.

I 15mila chilometri di infrastruttura in fibra derivano in gran parte da Infracom e in parte da Mclink: può contare su 2mila punti d’accesso al backbone di proprietà e su 10 data center sparsi sul territorio nazionale, tra i quali l’hub di Caldera che è il più grande Internet exchange point, con operatori italiani e internazionali che con gli Ott scambiano traffico tra di loro da e verso l’Italia.

A oggi il fatturato aggregato delle tre aziende, che complessivamente contano circa 20mila clienti, è dell’ordine di 160 milioni, con un Ebitda di 30 milioni.

Andate a vuoto le operazioni su Inwit e Persidera, F2i ha ancora disponibilità da investire per circa 2 miliardi. Secondo il quotidiano finanziario la società della rete Telecom in gestazione, se e quando sarà quotata, potrebbe essere il classico investimento per il portafoglio di un fondo infrastrutturale (a patto che prometta un rendimento superiore al 12%).

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