Torri Wind, Abertis vuole chiudere entro febbraio

A confermarlo è il direttore finanziario del gruppo spagnolo, in trattativa esclusiva dal 5 febbraio con l’operatore controllato da Vimpelcom, a cui il deal potrebbe fruttare più di 700 milioni di euro

Pubblicato il 18 Feb 2015

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Abertis è fiduciosa di concludere le trattative per l’acquisizione delle seimila torri messe all’asta da Wind entro il mese di febbraio. A confermarlo è il direttore finanziario del gruppo spagnolo, che da 5 febbraio è in trattativa esclusiva con l’operatore controllato da Vimpelcom.

Wind nelle scorse settimane aveva fatto confluire le infrastrutture in vendita nella newco Galata, a cui passeranno anche circa 60 dipendenti, e in cui Wind dovrebbe mantenere una partecipazione del 10%.

Per aggiudicarsi le torri messe in vendita da Wind erano inizialmente in gara quattro soggetti, ma nella fase finale si era sfilata Amercan Tower, lasciando così in campo, oltre agli spagnoli, anche la controllata Mediaset Ei Towers, che mirava ad arricchire il proprio pacchetto di torri specializzato in Tv estendendolo alle Tlc, e il fondo F2i guidato da Renato Ravanelli, in alleanza con gli statunitensi di Providence, interessati a entrare nel campo delle torri di trasmissione.

L’obiettivo di Abertis, se riuscisse a portare a raggiungere l’accordo con Wind, sarebbe quello di far confluire la società in un gruppo più ampio, specializzato sulle torri, da quotare in Borsa a Madrid, in cui potrebbero confluire oltre alle infrastrutture acquisite da Wind anche le 2mila torri messe in vendita da Portugal Telecom, per le quali il gruppo spagnolo è in gara.

Abertis in Spagna già gestisce un consistente numero di torri per le trasmissioni Tlc, e ora potrebbe discutere con Wind della cessione di un ulteriore pacchetto di oltre mille torri, con un prezzo finale che potrebbe crescere ancora rispetto ai 700milioni di euro stimati dal mercato.

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