STRATEGIE

Toyota rafforza l’asse con Uber: 500 milioni di dollari per le driverless car

L’accordo prevede un’integrazione delle tecnologie su veicoli realizzati ad hoc dalla casa giapponese e inseriti nella flotta di Uber. Si parte nel 2021

Pubblicato il 28 Ago 2018

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Toyota investe 500 milioni di dollari in Uber. L’investimento rafforza la collaborazione tra le due società per lo sviluppo delle auto a guida autonoma per il settore del ride sharing, quello delle “corse a chiamata”.

L’investimento prevede un’integrazione delle tecnologie su veicoli realizzati ad hoc da Toyota e inseriti nella flotta di Uber.

La flotta sarà chiamata “Autono-MaaS” (autonomous-mobility as a service) e si baserà sulla piattaforma minivan Sienna di Toyota. Nello specifico l’Autonomous Driving System di Uber e il sistema di supporto alla sicurezza Guardian di Toyota saranno integrati sui veicoli.

L’inserimento della tecnologia giapponese inizierà nel 2021.

La collaborazione con Toyota è cruciale per Uber che ha da poco annunciato un piano di riorganizzazione delle attività nel quale non è prevista la realizzazione di una flotta di auto autonome di sua proprietà ma un rafforzamento delle partnership con le case automobilistiche.

Uber aveva sospeso i test per la guida autonoma dopo l’incidente dello scorso marzo nel quale una donna è stata uccisa da un auto senza guidatore in Arizona. A luglio 2018 la società di San Francisco aveva fatto ripartire i test sulla guida autonoma, ma con un autista al volante.

Toyota fa sapere che l’accordo sottolinea la volontà della casa automobilistica giapponese di avviare una trasformazione dell’azienda: “Questo accordo segna un importante passo per la nostra trasformazione in un’azienda per la mobilità” ha commentato Shigeki Tomoyama, vice presidente esecutivo di Toyota.

Grazie anche a questa intesa, “collaboreremo nell’espansione di sempre più sicuri servizi di mobilità come il ride sharing, che comprenderanno auto e tecnologie firmate Toyota”, ha sottolineato Tomoyama.

Per Uber l’accordo ha anche implicazioni finanziarie di una certa portata: valuta l’intero gruppo americano della mobilità alternativa che l’anno prossimo potrebbe sbarcare a Wall Street, 72 miliardi di dollari, più dei 62 miliardi di recente stimati.

Quelle della auto senza pilota è un mercato in forte crescita. Secondo un report di  Juniper Research, le vendite annuali di veicoli completamente autonomi negli Stati Uniti raggiungeranno i 5 milioni entro il 2026, mentre il mercato globale toccherà 20 milioni di nuove AV (Autonomous Vehicles) vendute durante lo stesso anno.

La ricerca “Autonomous Vehicles & ADAS: Readiness Index, Player Positioning & Forecast 2018-2026” ha rilevato che l’adozione sul mercato delle tecnologie AV è destinata a crescere in futuro sia grazie alla concorrenza di Google, la cui attenzione si è concentrata esclusivamente sui veicoli senza conducente sia per gli investimenti pesanti di altri player come Volvo, Audi, Daimler e GM che si posizionano come aziende di servizi di mobilità, sia soprattutto perché i governi stanno consentendo alle aziende di testare le AV nelle loro strade, investendo in tal modo nelle infrastrutture delle Smart City.

Juniper ha anche classificato i cinque player più promettenti nel settore automobilistico senza conducente, ovvero: Waymo (Google), Volvo, Tesla, Daimler e Audi.

Secondo la ricerca, Waymo è più avanti rispetto ai produttori tradizionali in termini di tecnologia e miglia testate, è pronto per essere integrato nelle strategie delle Smart City per il trasporto pubblico e potrebbe concedere in licenza la propria esperienza ad altri OEM.

Il report stima anche che, entro la fine del 2018, 45 milioni di veicoli su strada, avranno una qualche forma di funzionalità ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) sigla con cui si identificano tutti i dispositivi presenti sull’auto per incrementare il comfort di guida e i livelli di sicurezza, con l’adozione che raggiungerà i cento milioni entro il 2020.

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