Il futuro bisogna inventarselo, altrimenti ci pensa qualcun altro e potremmo trovarlo molto scomodo. È questo che devo essersi detti i vertici di Toyota Motor, una delle più grandi aziende al mondo per la produzione di autoveicoli e motori termici. E hanno deciso di passare dalle parole ai fatti staccando un assegno da cento milioni di dollari per un fondo di ventura che investa in startup per il settore della guida autonoma e della robotica. Startup capaci di creare dal niente un mercato o di spingere quello ancora in erba in direzioni inedite. Insomma, tecnologie disruptive.
Toyota AI Ventures è la sussidiaria di Toyota con base nella Silicon Valley. La strategia come detto è quella di investire i suoi soldi in startup ai primi stadi di sviluppo e contribuire allo sviluppo delle tecnologie del futuro in parte controllandole e comunque cogliendone i frutti.
«I produttori di auto – dice Jim Adler, direttore di Toyota AI Ventures – devono partecipare all’ecosistema delle startup per poter restare davanti a un mercato in rapidissimo cambiamento come quello dell’industria automobilistica».
L’investimento nel fondo è parte della più ampia strategia di Toyota chiamata “Scoprire cosa viene dopo”. Sino a questo momento il fondo ha già investito in 19 startup negli ultimi due anni, portando gli investimenti a superare la soglia dei 200 milioni di dollari completamente dedicati alla ricerca sulle tecnologie per la guida autonoma.
«Il crescente interesse per i sistemi automatici – ha detto a Cnbc Gill Pratt, Ceo del Toyota Research Institute – ha creato delle grandi opportunità per migliorare le vite delle persone utilizzando le AI e le prossime generazioni di tecnologie per la mobilità».
L’assegno da 100 milioni di dollari è solo l’ultimo investimento in ordine di tempo da parte di Toyota per cercare di costruire una parte almeno del mercato dei veicoli a guida autonoma. Lo scorso aprile infatti Toyota e Denso, uno dei più grandi fornitori di componenti e parti per automobili al mondo, hanno dichiarato di voler investire insieme circa 667 milioni di dollari nella divisione delle auto a guida autonoma di Uber. Toyota ha inoltre investito altri 300 milioni di dollari per far avanzare la ricerca dei veicoli a guida autonoma di Uber per i prossimi tre anni.
Durante l’edizione 2018 del CES, il Computer Electronic Show che si tiene all’inizio dell’anno, Toyota aveva presentato il suo concept di veicolo a guida autonoma per la consegna del cibo, chiamato e-Pallette. Il veicolo robotizzato faceva parte di una partnership con Amazon per aiutare il colosso di Seattle a esplorare l’utilizzo di veicoli a guida autonoma per la consegna del cibo nelle città.
Toyota sta investendo quindi molto ma non è certamente l’unica azienda che proviene dal settore tradizionale dell’industria automobilistica a investire nelle auto a guida autonoma. Ci sono anche Ford, Bmw e Daimler che stanno cercando di rivoluzionare il trasporto su gomma con i veicoli che sui guidano da soli.
Ad esempio Ford ha dichiarato lo scorso aprile di mirare ad avere 100 veicoli a guida autonoma in strada entro la fine del 2019 per fare tutti i test necessari a capire come sviluppare questo tipo di prodotto. A marzo Ford aveva annunciato che stava costruendo una nuova fabbrica in Michigan completamente focalizzata su questo tipo di tecnologie.
Intanto anche Bmw e Daimler a febbraio avevano dichiarato che avrebbero fatto sistema e iniziato a collaborare per la realizzazione di alcune tecnologie per la guida autonoma.