IL CASO

Trading online, corsi di formazione usati per truffare: la Consob lancia l’allarme



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L’Autorità mette in guardia i consumatori. Nel mirino challenge e “videogiochi” che nella maggior parte dei casi presuppongono l’iscrizione a percorsi a pagamento per acquisire abilità e competenze propedeutiche a guadagni. Risultato: perdita di denaro

Pubblicato il 8 lug 2024



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I rischi connessi con le offerte, promosse sul web e sui social media, di esercitazioni che simulano un’attività di trading on line in una sorta di videogioco della finanza, finalizzato al superamento di prove di abilità e al conseguimento di un profitto, sono al centro del nuovo “Warning” lanciato da Consob a tutela del pubblico dei risparmiatori.

Lo schema operativo – presentato con varie denominazioni, tra cui shadow investment game, funding trading, financed trading accounts – consiste, secondo quanto segnala l’Autorità nell’apposita Avvertenza, nell’indurre gli utenti della rete a partecipare a sfide (challenge) di trading on line, che nella maggior parte dei casi presuppongono l’iscrizione a corsi di formazione a pagamento.

A chi supera il test viene prospettata la possibilità di passare da un’operatività simulata ad una presunta operatività vera con capitali apparentemente messi a disposizione da società che si definiscono proprietary firms (prop firms). Per allettare i “giocatori”, viene fatta balenare loro l’opportunità di condividere parte degli eventuali profitti realizzati.

L’avvertenza a seguito di segnalazioni degli utenti

La Consob ha ricevuto varie segnalazioni da parte di utenti che hanno aderito a questo tipo di offerte. Le lamentele riguardano sia il livello di difficoltà dei test, che sarebbero congegnati per spingere i “giocatori” a ritentare, sia la mancata condivisione dei presunti profitti.

Avvertenze analoghe sui rischi connessi con queste offerte, che possono portare alla perdita delle somme impegnate, sono state diffuse anche dalle Autorità nazionali di regolamentazione e di vigilanza sui mercati finanziari in Belgio (Fsma) e in Spagna (Cnmv).

Ben 380 le iniziative di contrasto assunte nel 2023

Secondo la Relazione Annuale 2023 (SCARICA QUI IL DOCUMENTO COMPLETO), lo scorso anno la Consob ha assunto complessivamente 380 iniziative di contrasto agli abusivismi finanziari: 167 provvedimenti con cui si è ordinata la cessazione della violazione rappresentata dalla prestazione abusiva di servizi di investimento tramite internet che hanno condotto all’oscuramento di 185 siti internet (1.000 complessivamente dal luglio 2019); dieci provvedimenti di sospensione cautelare di offerte abusive di prodotti finanziari; 12 provvedimenti di divieto di offerte abusive e una comunicazione a tutela dei risparmiatori (cosiddetto warning).

La difficoltà di individuare i responsabili

La Consob, nell’ambito di tale attività di contrasto, ha effettuato 190 segnalazioni all’Autorità Giudiziaria. Gli abusivismi finanziari risultano spesso caratterizzati, sotto il profilo soggettivo, da tratti di evanescenza tali da non consentire la concreta individuazione dei soggetti e delle entità giuridiche cui ricondurre i relativi schemi operativi, soprattutto quelli posti in essere online mediante siti web. Tale circostanza rende problematico intervenire, a seconda dei casi, con sanzioni penali o amministrative su tutte le fattispecie che hanno formato oggetto di provvedimenti amministrativi interdittivi della Consob.

I problemi di tracciabilità dell’identità degli operatori abusivi rendono difficoltosa l’applicazione delle previste sanzioni penali, di competenza dell’Autorità Giudiziaria, alle ipotesi di prestazione abusiva di servizi di investimento, per le quali sono previsti i poteri interdittivi della Consob ma non più, sin dal giugno 2015, la sanzione amministrativa.

A questo link l’elenco dei siti finiti nel mirino dell’Autorità.

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