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Trading online, faro della Ue su marketing aggressivo e gamification

L’Esma propone alla Commissione nuove azioni per tutelare i risparmiatori, tra cui l’allineamento delle informative alla direttiva MiFid e poteri alle autorità nazionali di intervenire contro le promozioni ingannevoli sui social

Pubblicato il 02 Mag 2022

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L’Europa deve fornire maggiori tutele agli investitori retail che usano il trading online: lo afferma l’Esma (Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati) nella sua consulenza alla Commissione europea. Gli strumenti della finanza digitale aprono nuove opportunità di risparmio e accesso ai capitali ma non sono esenti da rischi, sottolinea l’autorità di vigilanza.

I riflettori sono puntati soprattutto su specifici aspetti dei mercati finanziari digitali che richiedono un rafforzamento delle tutele per i risparmiatori: i documenti informativi non sempre chiari, le raccomandazioni personalizzate sui social media che possono rivelarsi ingannevoli, le tecniche di marketing aggressivo e la gamification nelle applicazioni di trading.

La Commissione Ue sta definendo una strategia per gli investimenti retail che dovrebbe essere pronta prima della fine dell’anno e che intende fornire una visione olistica delle regole per la protezione degli investitori.

L’Esma ha inviato una serie di proposte per rendere più facile per gli investitori ottenere le informazioni necessarie per prendere decisioni di investimento consapevoli e proteggerli dalle promozioni finanziarie online ingannevoli e altre pratiche dannose.

Più regole per tutelare gli investitori “al dettaglio”

Un primo nodo da sciogliere è quello dell’informativa. L’Esma propone di esigere la leggibilità automatica dei documenti informativi per facilitare lo sviluppo di database ricercabili aperti al pubblico. Occorre inoltre definire quali sono le informazioni fondamentali in modo da ridurre la sovrabbondanza di informazioni che può confondere l’investitore. A tale scopo l’autorità propone di usare tecniche digitali come il layering.

L’Esma consiglia anche lo sviluppo di un formato Ue standard per i documenti informativi su costi e oneri e l’allineamento delle informative alla direttiva MiFid, che disciplina i mercati finanziari europei, e ai Kid dei Priip, ovvero ai documenti contenenti le informazioni chiave per i prodotti di investimento al dettaglio preassemblati.

L’Esma chiede ancora la possibilità per le autorità nazionali competenti e l’Esma stessa di imporre alle imprese l’uso di avvertenze sui rischi per specifici strumenti finanziari.

Faro su marketing nei social e gamification nelle app

Altro nodo sono le tecniche di marketing e engagement dell’investitore retail. L’Esma propone di mettere un argine alle comunicazioni di marketing aggressive e affrontare le problematiche relative alle campagne promozionali ingannevoli sui social media e all’utilizzo di pratiche di engagement online che possono rivelarsi nocive, come la gamification nelle app di trading. Per esempio, le promozioni finanziarie sui social media dovrebbero sempre contenere informazioni chiare in “un colpo d’occhio” per gli investitori, in modo da bilanciare la promozione dei vantaggi (possibili grandi guadagni) con la trasparenza sui rischi (possibili forti perdite).

L’Esma ha anche proposto una revisione della legge sui titoli MiFid per conferire alle autorità di regolamentazione nazionali poteri di intraprendere “azioni tempestive ed efficaci” contro pratiche di marketing ingannevoli.

L’autorità ha infine dato pieno appoggio alla proposta della Commissione europea di vietare la ricezione dei Pfof, o pagamenti per flusso di ordini, per affrontare adeguatamente i gravi rischi per la protezione degli investitori derivanti da tale pratica.

Verena Ross, presidente dell’Esma, ha dichiarato: “La maggiore partecipazione degli attori retail ai mercati finanziari offre opportunità sia ai risparmiatori che alle aziende in cerca di finanziamenti e ci incoraggia vedere che i trend digitali e i nuovi modelli di business stanno contribuendo a rendere gli investimenti più accessibili al grande pubblico. Tuttavia questi sviluppi non sono privi di rischi. Le tecniche di gamification nelle app di trading e le raccomandazioni personali sui social media possono indurre gli investitori retail a adottare sui comportamenti di cui non comprendono a pieno i rischi. Stiamo quindi formulando una serie di proposte per garantire che questi sviluppi non compromettano la protezione degli investitori nell’Ue”.

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