TURISMO

Transazioni, il Giappone testa il fingerprint-payment

Da quest’estate partono le prime sperimentazioni per un sistema di pagamenti basati sull’impronta digitale. Target i turisti in visita nel Paese. Ma già si levano i primi dubbi sulla tutela della privacy

Pubblicato il 11 Apr 2016

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L’operazione è un preludio al progressivo abbandono dei pagamenti tradizionali. In Giappone i turisti potranno fare acquisti solo con la propria impronta digitale. Da quest’estate, riporta il sito di The Japan News, il governo testerà un sistema – rivolto prevalentemente ai viaggiatori – che consentirà di pagare usando le impronte digitali, senza dover tirar fuori contanti o carte di credito, tramite una piattaforma ad hoc per esercizi commerciali prevalentemente turistici come ristoranti e alberghi. Oltre che per fare acquisti, lo stesso sistema consentirà agli ospiti in hotel di registrarsi e far verificare la loro identità.

Le autorità promettono che i dati raccolti finiranno in un database anonimo, ma il progetto solleva anche questioni circa la privacy dei cittadini. L’insieme di Big Data così ottenuto – che riguarda i movimenti dei turisti e le loro abitudini di consumo – potrà essere utilizzato per elaborare strategie turistiche.

I turisti che arrivano in Giappone, spiega il sito nipponico, registreranno le proprie impronte digitali e altri dati, in primis quelli della carta di credito, in aeroporto in entrata nel Paese. A questo punto tramite dispositivi installati nei siti che fanno parte del progetto i visitatori potranno pagare e registrarsi senza tirar fuori il portafogli, utilizzando le proprie impronte. Per ora gli esercizi commerciali coinvolti sono circa 300 tra negozi di souvenir, ristoranti, hotel. L’obiettivo è estendere il progetto in tutto il Paese, Tokyo compresa, entro il 2020 in vista delle Olimpiadi.

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