Secondo Assosoftware, il nuovo Piano Transizione 5.0 adottato dal governo non sta producendo i risultati attesi: in tre mesi sono stati prenotati crediti d’imposta solamente da 324 imprese per appena 99 milioni di euro: l’1,6% degli oltre 6 miliardi di euro disponibili.
Nonostante il Piano – secondo un recente studio dell’Osservatorio Mecspe e Grs Ricerca e Strategia – stia suscitando entusiasmo tra le aziende italiane, “è evidente che c’è un forte gap tra l’entusiasmo delle aziende per i nuovi incentivi e l’impossibilità poi nella pratica di accedervi”, osserva Pierfrancesco Angeleri, presidente dell’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese produttrici di software.
Le ragioni che frenano l’adesione al Piano
Molte imprese sono infatti frenate a causa delle complesse procedure burocratiche. “Un esempio concreto riguarda le difficoltà che le imprese incontrano nel dover rendicontare un collegamento tra l’adozione di un software e un risparmio energetico”, spiega Angeleri. Infatti, anche se un software certamente migliora di per sé l’efficienza di un’azienda e il consumo delle risorse – basti pensare alla riduzione dell’uso di carta grazie alla digitalizzazione – ciò non sempre si traduce in un risparmio diretto sulle bollette energetiche, specialmente con l’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale.
La proposta di AssoSoftware
“Proprio per superare tali complessità e sbloccare questa situazione di stallo, AssoSoftware sta predisponendo delle Linee Guida dedicate alle Agevolazioni Transizione 5.0, in collaborazione con alcune università, esperti di settore e con il supporto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, finalizzate a sostenere le imprese, soprattutto le pmi, che vogliono utilizzare i nuovi incentivi sui software gestionali, definendo una serie di best practice concrete”, continua Angeleri. “Esortiamo quindi il governo a correggere al più presto la rotta sul nuovo Piano anche utilizzando le nostre Linee Guida. Solo così si potrà dare certezza alle tante aziende che vogliono sfruttare gli incentivi come volano di innovazione”.
Come funziona il Piano Transizione 5.0
Transizione 5.0 è il programma di incentivi varato con il decreto Pnrr, licenziato dal Consiglio del ministri lo scorso febbraio, che ha l’obiettivo sostenere la transizione digital&green delle imprese italiane.
Il Piano prevede risorse pari a 6,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 6,4 miliardi già previsti dalla legge di bilancio, per un totale di circa 13 miliardi nel biennio 2024-2025.
Alle aziende viene concesso un credito d’imposta automatico, senza alcuna valutazione preliminare, senza discriminazioni legate alle dimensioni dell’impresa, al settore di attività o alla sua localizzazione. Sono agevolati gli investimenti in beni materiali e immateriali, purché si raggiunga una riduzione dei consumi energetici dell’unità produttiva pari almeno al 3% (o al 5% se calcolata sul processo interessato dall’investimento).
Inoltre, sono ammessi anche investimenti in nuovi beni strumentali necessari all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e spese per la formazione del personale dipendente finalizzate all’acquisizione o al consolidamento di competenze nelle tecnologie per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi.
Banca Sella mette sul piatto 250 milioni
sIntato Banca Sella scende in campo per Sostenere la transizione digitale ed energetica delle imprese italiane, finanziando lo sviluppo di processi produttivi innovativi, più efficienti e rispettosi dell’ambiente son 250 milioni. Il plafond è rivolto a tutte le aziende che mirano a crescere attraverso una maggiore sostenibilità e digitalizzazione delle loro attività.
Grazie a questa iniziativa, le imprese possono ottenere finanziamenti agevolati per investire in progetti che mirano ad incentivare l’efficientamento dei processi produttivi e l’incremento della sostenibilità e della digitalizzazione mediante, ad esempio, l’acquisto di macchinari Industria 4.0, software per il monitoraggio dei consumi, beni strumentali per la produzione da fonti energetiche rinnovabili e formazione del personale. Banca Sella mette, inoltre, a disposizione delle imprese servizi di consulenza tecnica e fiscale per aiutare le imprese nell’accesso alle agevolazioni, grazie ad un network di aziende specializzate in grado di fornire il supporto per pianificare e implementare i progetti di Transizione 5.0.
Il plafond si affianca, infatti, alle misure previste dal Pnrr che destina 6,3 miliardi di euro a un credito d’imposta per le imprese che dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 effettuano nuovi investimenti in strutture produttive ubicate in Italia nell’ambito di progetti di innovazione volti a ridurre i consumi energetici.
A supporto dei processi di transizione sostenibile, inoltre, le imprese avranno la possibilità di accedere, sempre a condizioni favorevoli, alla nuova soluzione “Finanziamento Business Sostenibile 5.0” rivolta a coloro che desiderano investire in tecnologie avanzate e soluzioni per il risparmio e l’autoproduzione di energia, in coerenza con il Piano Transizione 5.0: tale soluzione aggiunge al tradizionale finanziamento chirografario un meccanismo premiante legato al raggiungimento di specifici obiettivi di risparmio energetico previsto dall’incentivo.