STRATEGIE

Transizione digitale, la Ue punta all’autosufficienza sulle materie prime

Pronta al debutto la nuova alleanza industriale per realizzare una catena di approvvigionamento totalmente europea e accelerare la rivoluzione 4.0, pilastro del Recovery Plan. Focus sul litio. L’annuncio del commissario al Mercato interno, Thierry Breton

Pubblicato il 01 Set 2020

thierry – breton

L’Europa punta all’autosufficienza sul fronte delle materie prime cruciali per la transizione verde e digitale, pilastro della strategia di ripartenza post Covid elaborata dalla Commissione guidata da Ursula von der Leyen.

Giovedì 3 settembre è previsto il lancio di una nuova alleanza industriale per assicurarsi una catena di approvvigionamento europea per le materie prime come il litio, fondamentali per le transizioni digitali e verdi. “L’Ue non dovrebbe essere ingenua e fare affidamento su altri per quanto riguarda le scorte di materie prime”, ha  spiegato il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, annunciando l’iniziativa.

Dobbiamo diventare “autosufficienti e indipendenti”, ha sottolineato Breton, che lavora a un “piano d’azione” per definire le materie prime critiche, determinare in che misura l’Ue avrà bisogno di questi materiali nel 2030 e nel 2050, e garantirne l’accesso. Tra le materie prime critiche, il litio – sebbene non sia scarso – è considerato indispensabile nella produzione di batterie agli ioni utilizzate nei laptop, negli smartphone e per alimentare i veicoli elettrici.

L’alleanza industriale seguirà il modello della European Battery Alliance, che dal 2017 ha riunito oltre 200 aziende, governi e istituti di ricerca intorno alla produzione di batterie per l’industria automobilistici.

Il Recovery Fund per la ripartenza post Covid

La Commissione europea ha approvato un Recovery fund da 750 miliardi di euro per aiutare la ripresa economica dei paesi dell’Unione dopo il grave impatto del coronavirus. Si tratta di un fondo con un attento sguardo agli investimenti digitali e green, ha sottolineato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Il recovery fund è inserito all’interno della proposta di bilancio europeo da oltre 1 trilione di euro presentata dall’esecutivo dell’Ue con un discorso che la presidente von der Leyen ha tenuto davanti all’Europarlamento.

Per assicurare che la ripresa sia sostenibile, equa, inclusiva e giusta per tutti gli Stati membro, la Commissione europea ha proposto in realtà di creare un nuovo strumento per la ripresa post-Covid 19:  il Next  generation Eu, inserito all’interno del nuovo bilancio. La Commissione ha anche presentato la nuova versione del Work programme for  2020 che dà la priorità alle azioni necessarie per stimolare la ripresa e la resilienza dell’Europa.

“Il piano per la ripresa trasforma l’immensa sfida che ci troviamo di fronte in una opportunità non solo per sostenere la ripresa ma anche per investire nel nostro futuro: lo European Green Deal e la digitalizzazione, che creeranno posti di lavoro e alimenteranno la crescita, la resilienza delle nostre società e la salute del nostro ambiente”, spiegava la presidente Ursula von der Leyen.

Il Next generation Eu da 750 miliardi di euro e il potenziamento del bilancio dell’Unione porterà il totale della dotazione finanziaria per il budget Ue del periodo 2021-2027 a 1,85 trilioni di euro.

La Commissione emetterà bond per 750 miliardi: le risorse raccolte sul mercato saranno ripartite in 500 miliardi per le sovvenzioni e 250 in prestiti agli Stati. Le risorse saranno canalizzate attraverso i programmi Ue e ripagati nel lungo periodo tramite i bilanci futuri della Ue non prima del 2028 e non dopo il 2058. Per questo la Commissione propone una serie di nuove entrate proprie e per usare i nuovi strumenti già nel 2020 propone di emendare l’attuale quadro finanziario Ue per avere disponibilità di 11,5 miliardi di finanziamenti.

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