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Trasporti, dal 7 luglio sui camion obbligo di dispositivi elettronici a tutela della sicurezza



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Si apre l’era degli Advanced Driver Assistance Systems: su tutti i nuovi mezzi dovranno essere installati sensori per l’angolo cieco, il rilevamento in retromarcia, il monitoraggio della pressione pneumatici e l’adattamento intelligente della velocità. Gli investimenti in tecnologia faranno crollare le spese assicurative e per i fermi macchina

Pubblicato il 17 giu 2024



camion

Dal prossimo 7 luglio tutti i nuovi camion immessi in circolazione nell’Unione europea dovranno essere dotati di una serie di apparati elettronici che ne aumenteranno la sicurezza attiva, aiutando l’autista nella guida, in modo che sia sempre in condizione di evitare incidenti. I dispositivi avranno il compito di garantire una migliore visione e conoscenza di ciò che avviene intorno a lui, aumentando la soglia di attenzione su quanto accade sulla strada.

Si tratta dei cosiddetti Advanced Driver Assistance Systems (Adas): sensori per l’angolo cieco a tutela di pedoni e ciclisti, rilevamento in retromarcia, monitoraggio della pressione degli pneumatici, adattamento intelligente della velocità, alcolock e avviso di disattenzione e stanchezza del conducente (alcune delle quali già presenti sui veicoli di più recente fabbricazione) diventeranno, dunque, obbligatori fra qualche settimana. E altri lo saranno negli anni a venire – dalla scatola nera alla visione diretta nei veicoli pesanti – nell’ottica di raggiungere la “Vision zero”, ovvero l’azzeramento del numero delle vittime e dei feriti gravi dalle strade dell’Unione entro il 2050. La tappa intermedia è fissata per il 2030, anno nel quale si prevede che le nuove norme dovrebbero dimezzare gli incidenti tra autocarri e utenti più vulnerabili, come i ciclisti e i pedoni, evitando almeno 25 mila vittime.

Un nuovo approccio al calcolo del rapporto costi-benefici dei trasporti su gomma

Con l’introduzione dei nuovi dispositivi sono previsti incrementi intorno ai 4-5mila euro sul prezzo di un mezzo pesante. Il dato, elaborato da Uomini e Trasporti, la testata giornalistica edita da Federservice (Gruppo Federtrasporti), compare nel nuovo numero monografico della rivista dedicato alla sicurezza in uscita ed è il frutto della comparazione dei listini delle maggiori case di produzione di veicoli commerciali.

Cresce dunque la spesa iniziale, ma in questo modo diminuiscono drasticamente alcuni costi del trasporto su gomma, a partire da quelli assicurativi e da quelli generati dai fermi macchina: tutti aspetti che incidono sulla redditività dell’investimento che arriva a superare, per i mezzi pesanti, il 50% di quanto speso. Da un’analisi di Federservice emerge che ogni euro investito in sicurezza è in grado di riportarne 1,56 in termini di introiti per un’azienda di autotrasporto e logistica. Inoltre, l’Istat ha certificato che oltre il 90% dei conducenti alla guida di un mezzo dotato di sistemi di sicurezza avanzati è uscito illeso da un incidente, percentuale che si abbassa notevolmente in caso di mezzi tecnologicamente meno performanti.

La sicurezza passa da costo a investimento

Per le imprese di autotrasporto e logistica il nuovo approccio alla sicurezza dovrebbe quindi rappresentare un netto miglioramento. In primis, in termini di vite umane che i dispositivi elettronici sono in grado di salvare, ma anche sul fronte del maggiore utilizzo del veicolo, frutto di una maggiore produttività generata dal rimanere meno coinvolti in incidenti e da una manutenzione più puntuale. Secondo l’esperienza del Gruppo Federtrasporti in Italia la redditività ottenuta dagli investimenti in sicurezza è stata del 118%. Più precisamente dopo aver speso 1,35 milioni di euro per attuare una serie di azioni di sensibilizzazione su 1.750 autisti e veicoli, ha visto tornare in varie forme 2.937 milioni, con una riduzione degli incidenti pari all’11,6%.

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