Tre nuovi project manager vanno ad arricchire l’organico di Ivalua, fornitore globale di soluzioni tecnologiche per gli Acquisti con uffici localizzati in Europa e negli Usa: “Tre figure chiave dal curriculum sperimentato – si legge in una nota – che andranno a consolidare la filiale italiana. Si tratta di un reclutamento all’interno del team di sviluppo, che dimostra la continua espansione a livello internazionale dell’azienda, in continua evoluzione per gestire i nuovi progetti italiani quali Zambon, Lucchini RS e più recentemente Generali, e rispondere alla crescente domanda del mercato locale”.

“Per Ivalua Italia – dichiara Federico Ermacora, Ivalua sales director Italy – l’arrivo di Laura Recinella (in alto), Aulona Arapi (al centro) e Lucia Garreffa (in basso), rappresenta una vera svolta in termini di approccio del mercato. In un momento delicato per l’economia locale e internazionale, Ivalua ha deciso di investire in risorse umane per continuare ad affermarsi come marchio in continua crescita, sempre più attento a rispondere alle esigenze del mercato italiano. Con la conoscenza del settore delle nostre nuove PM, siamo fiduciosi di affidare la filiale italiana in ottime mani”.
“Quando all’inizio ho preso le redini d’Ivalua – spiega Gérard Dahan, amministratore delegato Emea – il mio scopo principale era questo: dare un’interfaccia, un’ergonomia intuitiva. Gli altri sistemi sono troppo complessi, troppo B2B. Oggi siamo abituati a lavorare con gli smartphone, con le app. L’indicazione che ne abbiamo avuta è la seguente: trasformare un’applicazione B2B, oramai obsoleta, in un’applicazione che abbia un’ergonomia intuitiva, facile, immediata. Proprio come gli smartphone che usiamo tutti i giorni. Con un gruppo di ben 20 clienti ed un lavoro di 6 mesi, siamo riusciti a creare un prodotto in cui è facile modificare, riordinare tutta la piattaforma trasformandola quasi in un’applicazione B2C. Non dimentichiamo che siamo già alla terza generazione di procurement. Ma le vecchie piattaforme sono chiuse, statiche, non si possono modificare. La nostra invece è dinamica. Noi abbiamo dato più importanza all’utente finale e per questo abbiamo puntato sul cosiddetto design mode”.

“Tutti noi siamo abituati con i tablets ed i computer a personalizzare l’ambiente in cui lavoriamo – sottolinea Ermacora – Quando entro nell’ambiente di procurement voglio potermelo personalizzare. Se sono un buyer ad esempio voglio vedere i cataloghi, i contratti. Se sono responsabile del controllo finanziario voglio vedere qual è l’impegno finanziario, qual è il budget. Voglio cioè personalizzare le informazioni, voglio personalizzare tutto il processo. Chi dovrà approvare, come sarà approvato e eventualmente anche come mi discosto dal processo. Il problema delle vecchie piattaforme è il seguente: una volta deciso il processo di approvazione non si può cambiarlo in corso, bisogna rifare tutto daccapo. La nostra piattaforma è invece dinamica e può essere aggiornata ed informata in tempo reale senza bloccare il processo”.

Quanto al mercato italiano, “Oggi noi siamo un’azienda internazionale – conclude Dahan – che vuole svilupparsi in Italia. Anche in Italia il direttore degli acquisti, all’interno delle aziende, diventa sempre più importante. Il nostro obbiettivo è di crescere sempre di più. Abbiamo già siglato contratti in Italia con società come Zambon, Lucchini, Generali. Quello di Generali è un grande contratto che prevedere uno sviluppo internazionale con un programma globale su otto paesi. Ma la nostra crescita non si ferma qui. Noi abbiamo la capacità finanziaria di crescere al ritmo di due paesi all’anno”.