Nel primo trimestre 2013 l’Italia occupava il quinto posto nella classifica dei paesi con il maggior numero di reti botnet, insieme al Brasile e subito dopo il Regno Unito. E nell’ultimo quarto dello scorso anno è entrata nella top ten dei paesi più colpiti da malware diretti al settore finanziario e dell’online banking, all’ottavo posto insieme a Canada e Australia, poco prima di Francia e Germania.
Sono alcuni dei dati che emergono dal report “Guadagnare sulle informazioni digitali”, realizzato da Trend Micro sulle minacce informatiche nel 2013.
Secondo lo studio l’Italiano è la nona lingua al mondo più utilizzata nelle mail di spam, mentre l’Italia è la terza nazione al mondo per spam inviato. Infine l’Italia è la quinta nazione più a rischio privacy, a causa dell’utilizzo delle applicazioni, in un ranking che vede al primo posto l’Uganda. Quanto alle App maligne Android, l’Italia è quarta su scalal mondiale.
Più in generale, secondo i dati di Trend Micro il 2013 ha visto la crescita esponenziale dei malware diretti all’online banking. “Alla fine del 2012 – spiegano dall’azienda – si erano registrati 500.000 attacchi al settore, il 2013 ha visto questo numero superare il milione. Le minacce della categoria ransomware sono aumentate e si sono evolute in Cryptolocker, un nuovo e potente malware che non solo blocca il computer, ma cripta tutti i dati senza che sia possibile recuperarli”.
Inoltre, con la sempre maggiore diffusione delle piattaforme mobili, sono aumentate anche le minacce, non solo nel numero ma anche nella sofisticazione: “a fine 2013 – affermano da Trend Micro – abbiamo registrato un totale di 1,4 milioni di minacce ad alto rischio per applicazioni Android, e ’lanno ha visto anche la crescita di attacchi di phishing diretti agli utenti Apple”.
“L’anno scorso abbiamo visto crescere le falle nei sistemi di sicurezza, il numero di malware e le minacce ai dispositivi mobile. Tutto questo ha inciso sulla vita di tutte le persone, in tutto il mondo – ha dichiarato Raimund Genes, Cto di Trend Micro – Oggi più che mai, i consumatori in generale ma anche le aziende, devono essere bravi nel capire le loro vulnerabilità e quali misure di sicurezza adottare per essere protetti al meglio contro i furti di dati e la compromissione della privacy. Il nostro report evidenzia i grandi problemi del 2013, ma fornisce anche indicazioni sulle evoluzioni delle minacce e le contromisure da prendere”.