IL CASO

Trenitalia e Ntv “ingannano” via app e call center? L’Antitrust indaga

L’authority avvia due procedimenti per pratiche commerciali scorrette su segnalazione dei consumatori. Sotto osservazione anche i costi e la trasparenza dei servizi di telefonia

Pubblicato il 05 Dic 2016

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Due i procedimenti aperti dall’autorità Antitrust per “pratiche commerciali scorrette” nei confronti di Trenitalia e di Nuovo trasporto viaggiatori, che raccolgono le segnalazioni avanzate all’authority da singoli cittadini e da diverse associazioni di consumatori. Il primo, nei confronti di Trenitalia, spiega l’Antitrust in una nota – con riguardo ai sistemi elettronici di ricerca e acquisto delle soluzioni di viaggio. Il secondo, verso Nuovo Trasporto Viaggiatori in riferimento all’assistenza prestata alla clientela tramite call center telefonici.In occasione della comunicazione di avvio del procedimento – conclude l’Antitrust – ciascuna azienda ha ricevuto una visita ispettiva da parte dei funzionari dell’Autorità accompagnati dai militari della Guardia di Finanza, Nucleo Speciale Antitrust.

Nello specifico – spiega l’authority – Il procedimento avviato nei confronti di Trenitalia mira ad accertare l’eventuale scorrettezza relativa al sistema telematico di ricerca e acquisto, tramite il sito aziendale, la App Trenitalia e le emettitrici self service di stazione, delle possibili soluzioni di viaggio, in particolare nell’ambito dell’opzione “tutti i treni” ove “verrebbe resa un’informazione incompleta riguardo ai treni effettivamente disponibili sulla tratta e orario scelti dall’utente, con esclusione, soprattutto, di molti regionali: in tal modo, il consumatore, verrebbe di fatto orientato verso l’acquisto della soluzione più veloce ed onerosa”.

Il procedimento avviato nei confronti di Nuovo Trasporto Viaggiatori è volto a verificare l’ipotesi di due pratiche illecite concernenti il sistema di assistenza telefonica predisposto per la clientela tramite call center. In primo luogo, “sembrerebbe che il cliente che intenda acquisire informazioni o esercitare i propri diritti/prerogative contrattuali sia di fatto obbligato a rivolgersi ad una numerazione telefonica a sovrapprezzo – spiega l’Antitrust – i cui costi, già alti in partenza, sono suscettibili di aumenti ulteriori e non prevedibili, in ragione di lunghi tempi di attesa o di frequenti cadute della linea e con aumenti dei costi se si richiama. In secondo luogo, il procedimento è volto a verificare la scorrettezza del comportamento del vettore che avrebbe predisposto un numero a tariffa urbana dedicato all’acquisto dei titoli di viaggio, ma al momento dell’acquisto applicherebbe un sovrapprezzo senza fornire adeguati chiarimenti sulla natura dell’emolumento aggiuntivo preteso”.

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