Nel decreto legge 11 aprile 2011, n. 37 recante le “disposizioni
urgenti per (…) elezioni amministrative del 15 e 16 maggio (…)
consultazioni referendarie (…) nei giorni 12 e 13 giugno”, è
per la prima volta è previsto un rimborso del 40%, fino a un
massimo di 40 euro del biglietto A/R in aereo per gli elettori.
Un lettore segnala che fino al 4 maggio il call center Alitalia
rispondeva:”Attendiamo istruzioni”. Il 5 maggio, verosimilmente
per le insistenze del nostro lettore/elettore, il sito Alitalia
comunica: “La tariffa speciale è disponibile su tutti i voli
Alitalia nazionali effettuati dall’8 al 23 maggio e dal 5 al 20
giugno”. Sorvolo sul fatto che il comunicato Alitalia giunge dopo
un mese dal decreto e a 10 giorni dal primo appuntamento elettorale
amministrativo del 15 e 16 maggio.
Come mai tanto tempo per mettere a punto un meccanismo di sconto,
tutto sommato molto semplice? Ho un sospetto. Chiamo il call center
Alitalia. Andata/ritorno Roma-Milano, su un fine settimana fuori
dei periodi con lo sconto (partenza il 28 maggio e rientro il 29),
costa 98,74 euro su un prezzo base di 276,74, scontato del 64%.
Nelle giornate elettorali del 12-13 giugno la tariffa scontata sale
di 52 euro, cioè da 98,74 a 150,74. Il che fa somigliare lo sconto
del 40% se non a una presa in giro a qualcosa di simile e più
costosa del biglietto per i fine settimana non elettorali. Il
legislatore non solo ha finanziato una poco esemplare società di
servizi attraverso un meccanismo alquanto capzioso, a danno del
consumatore, ma ha dato prova di non capire che le info acquisibili
dalla rete rendono inutili i tentativi di occultare le elusioni
delle leggi dietro espedienti fastidiosi come i ritardi.