Occhio alle restituzioni. Troppi resi potrebbero indurre Amazon a chiudere il vostro account. Il gigante dell’e-commerce ha cominciato a bannare dal sito gli utenti che rimandano troppo spesso al mittente i propri acquisti.
Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, in molti negli Stati Uniti lamentano già il blocco dell’account e l’impossibilità di crearne uno nuovo. In alcuni casi Amazon avrebbe chiesto spiegazioni in merito alle restituzioni, in altri avrebbe agito senza alcun preavviso. In base alle condizioni generali di vendita rese note dall’azienda, questa può in effetti riservarsi “di sospendere o chiudere un account” in caso di violazione “delle disposizioni di legge applicabili, delle presenti condizioni generali d’uso o delle linee guida o delle politiche applicabili”.
La politica applicata da Amazon consente al cliente di restituire l’articolo acquistato, senza doverne specificare il motivo, fino al termine di trenta giorni dalla data di avvenuta consegna. Si può chiedere, in alternativa, la sostituzione con un articolo identico o il rimborso totale dell’acquisto. Non occorre che il prodotto sia difettoso o danneggiato: è sufficiente che chi lo ha comprato ci abbia ripensato. Ripensamento che, dice adesso Amazon, potrebbe nascondere il tentativo di aggirare le regole del sito. Gli utenti sospetti approfitterebbero cioè del periodo di recesso per usare il prodotto in modo gratuito, contando sul rimborso completo al momento della restituzione.
“Vogliamo che tutti possano utilizzare Amazon, ma esistono anche rare occasioni nelle quali qualcuno abusa del nostro servizio per un lungo periodo di tempo”, ha spiegato in una nota la società di Jeff Bezos. Il meccanismo per chiedere la restituzione è semplice: basta stampare un’etichetta e consegnare il prodotto al corriere che viene a ritirarlo. Un costo di non poco conto per l’azienda, che ha scelto perciò di monitorare i profili che restituiscono la merce con regolarità sospetta. Il sito non fornisce però un’indicazione sul numero minimo di consegne da rispettare, né segnala il limite di resi da non superare. “Non prendiamo mai decisioni simili a cuor leggero – continua la nota di Amazon – ma con gli oltre 300 milioni di clienti in tutto il mondo, dobbiamo prendere decisioni appropriate per difendere l’esperienza per tutti i nostri clienti”.