L’amministrazione Trump sta negoziando con i colossi del chip Intel e Tsmc per l’apertura di stabilimenti produttivi negli Stati Uniti. Questa la notizia data da Reuters che riporta i commenti dei portavoce delle due aziende.
In particolare, il Dipartimento per la difesa degli Stati Uniti punta a migliorare l’approvvigionamento domestico di risorse che si sono dimostrate critiche durante il blocco causato dalla pandemia del Coronavirus. Per questo è stato chiesto alla connazionale Intel di aprire fabbriche “in loco”. Intel ha detto di essere “pronta a lavorare assieme al governo statunitense alla realizzazione di una fabbrica di semiconduttori negli Usa e di fornire chip e altre componenti sicure al governo”.
Riguardo alla taiwanese Tsmc, l’azienda comunica che sono in corso negoziazioni per l’apertura di una sua fabbrica, ma non ha ancora preso una decisione finale: “Stiamo valutando i possibili siti dove costruire il nostro impianto, ma non c’è ancora nessun piano concreto”, fa sapere un portavoce.
La manovra del governo americano per far rientrare in patria l’expertise e la produzione di semiconduttori “di pregio”, soprattutto i processori, è considerata strategica: “E’ più importante che mai, vista l’incertezza creata dall’attuale ambiente geopolitico – sottolinea il ceo di Intel Bob Swan in una lettera indirizzata al Dipartimento della difesa Usa -. Siamo convinti che sia nel miglior interesse degli Usa e di Intel esplorare insieme il modo con il quale Intel possa aprire ed operare una fabbrica di chip negli Usa”.
L’amministrazione Trump, secondo la stampa americana, nei giorni scorsi avrebbe avuto incontri riservati anche con Apple, uno dei più grandi clienti di Tsmc, per valutare le necessità sul fronte dell’approvvigionamento di chip. È dall’inizio del suo mandato che Trump punta a riportare negli Usa una parte sostanziale della produzione dei computer e smartphone Apple, facendo leva proprio sulla Mela per convincere anche altre aziende a riportare in patria la produzione esternalizzata o appaltata all’estero.
I colloqui con Tsmc sono iniziati molti tempo fa, rende notpo Reuters. Stando ad altre indiscrezioni, da tempo l’amministrazione Trump starebbe facendo pressing sulla taiwanese affinché realizzi fabbriche negli Usa: Washington vorrebbe infatti riportare nel territorio degli Stati Uniti la produzione di componenti elettroniche critiche per i suoi caccia, per i satelliti e altri armamenti che per adesso si devono basare su chip prodotti all’estero. Tsmc produce chip per conto di aziende quali Broadcom, Nvidia e Amd. Infine, secondo ulteriori indiscrezioni, il governo degli Stati Uniti si sarebbe attivato anche per sostenere Samsung nella crescita del suo impianto di produzione di chip di Austin, nel Texas.