La Corte costituzionale turca ha ordinato la fine del blocco di Twitter decisa due settimane fa dal governo del premier Recep Tayyip Erdogan, riferisce Hurriyet online. La sentenza della Corte è stata immediatamente trasmessa all’autorità governativa delle telecomunicazioni Tib che ha messo in pratica il blocco della rete sociale il 20 marzo.
Una decina di giorni fa, dopo quello a Twitter, era stato bloccato anche l’accesso a Youtube, una misura scattata dopo che sulla piattaforma di social video di Google era uscita la registrazione di una conversazione fra dirigenti turchi su un possibile intervento in Siria. Lo scorso 26 marzo, però, una corte di Ankara aveva ordinato la sospensione del blocco di Twitter, ma la sentenza non era stata ancora messa in applicazione dalle autorità di Ankara, che avevano 30 giorni per farlo o per presentare un ricorso. Meno di 30 giorni dopo, quindi, il blocco di Twitter viene rimosso.
Il blocco, che aveva scatenato le proteste di buona parte della comunità internazionale, era arrivato nell’ambito di un tentativo del governo turco di coprire gli effetti di uno scandalo legato alla corruzione che aveva coinvolto anche il figlio dello stesso Erdogan. Inizialmente, la popolazione poteva bypassare il blocco senza grandi problemi, ma nei giorni seguenti un rafforzamento dello stesso aveva reso l’accesso a Twitter molto più complicato.
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