INTERNET E SICUREZZA

Turchia, stretta sul web: ministri e premier potranno chiudere i siti?

Una nuova norma proposta al parlamento attribuisce il potere di blocco bypassando il tribunale. Ne dà notizia il sito del quotidiano Hurriyet

Pubblicato il 20 Gen 2015

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Una nuova norma proposta al parlamento attribuisce al premier e a ciascun ministro il potere di bloccare qualunque sito Web, senza che sia necessaria la sentenza di un tribunale. Ne dà notizia il sito del quotidiano Hurriyet, secondo il quale la norma è stata introdotta all’ultimo minuto con un articolo di un decreto ‘omnibus’ incentrato su associazioni e fondazioni.

In particolare, premier e ministri potranno chiedere all’Autority per le Telecomunicazioni (Tib) di chiudere un sito entro quattro ore per esigenze quali la sicurezza nazionale, la protezione dell’ordine pubblico e la prevenzione di reati. Il provvedimento della Tib potrà chiudere un sito e rimuovere un suo contenuto, in base alla proposta avanzata dal deputato del partito islamico al governo (Akp) Kerim Ozkul. La richiesta del premier o dei ministri dovrà essere giustificata con l’esigenza di “proteggere il diritto alla vita, proteggere la vita o la proprietà di qualcuno, proteggere la sicurezza nazionale e l’ordine pubblico, prevenire reati, proteggere la salute della collettività”.

Già a settembre 2014 una legge che attribuiva al governo e alla Tib un analogo potere era stata approvata dal parlemnto, tra grandi polemiche da parte dell’opposizione e della società civile. A ottobre, la Corte costituzionale ha annullato la misura, dichiarandola incostituzionale.

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