Una corte amministrativa di Ankara ha ordinato la sospensione del blocco di Twitter deciso venerdì scorso dal governo del premier Recep Tayyip Erdogan. Lo riferisce Hurriyet online. Il blocco, che aveva scatenato le proteste di buona parte della comunità internazionale, era arrivato circa 6 giorni fa, nell’ambito di un tentativo del governo turco di coprire gli effetti di uno scandalo legato alla corruzione che aveva coinvolto anche il figlio dello stesso Erdogan.
Inizialmente la popolazione poteva bypassare il blocco senza grandi problemi, ma negli ultimi giorni un rafforzamento dello stesso aveva reso l’accesso a Twitter molto più complicato. Secondo le notizie giunte quest’oggi, le autorità di controllo delle telecomunicazioni che avevano istituito il blocco potrebbero fare ricorso rispetto alle sentenza citata, ma nel frattempo l’accesso a Twitter sembra sarà ripristinato ad interim in attesa di decisione definitiva. L’emittente Anadolu cita invece il vice primo ministro Bulent Arinc, che avrebbe affermato che il governo accetterà il verdetto della corte. “Ci può piacere o non piacere, ma certamente lo rispettiamo”, le parole di Arinc.
Secondo il deputato di Scelta Civica, Stefano Quintarelli, le vicende turche devono stimolare una riflessione sulla libertà di espressione online. “Bisogna tenere alta l’attenzione sulle norme che verranno introdotte in Europa”.