La doppia transizione digitale e green potrà avvenire solo se le persone acquisiranno le nuove competenze legate al mondo della sostenibilità: è questo l’assunto centrale del white paper “Twin skills for the twin transition: defining green digital skills and jobs’ (SCARICA QUI IL REPORT COMPLETO) sviluppato da Huawei in collaborazione con il Centro di ricerca Athena, unità di sviluppo sostenibile parte di Ae4ria, e PwC e con il contributo di Eit Digital, e presentato a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28).
Il report stima che la domanda di lavori in ambito green (figure base), digital (professionisti e manager) e green-digital (tecnici e consulenti) continuerà a crescere fino al 2035. Di conseguenza lo sviluppo dei talenti e delle professionalità nell’Unione europea sarà orientato sempre più verso competenze e opportunità di lavoro in questi ambiti, così da supportare la transizione sostenibile e digitale del mercato del lavoro e delle economie europee, in linea con il raggiungimento degli obiettivi posti per il 2030 e per il 2050.
Transizione gemella, le competenze digital green
Il white paper si presenta come una guida per favorire lo sviluppo di una nuova strategia di formazione volta a formare i professionisti con le competenze necessarie in materia di digitalizzazione e sostenibilità utili per raggiungere con successo l’obiettivo delle zero emissioni, quelli che il titolo del report definisce skill e lavori green digital.
I dati Eurostat e Cedefop indicano che, nell’Unione europea, l’occupazione correlata a mansioni e professionalità con un alto livello di digitalizzazione e, contemporaneamente, un alto livello di sostenibilità, è già aumentata in modo significativo nel periodo dal 2011 al 2022: +1% contro meno dello 0,3% di aumento per l’occupazione in generale.
Lo studio presenta anche una panoramica delle future competenze e professioni che si creeranno grazie alla transizione gemella, inclusi i settori dove si concentrerà la domanda di nuovi skill. Vengono poi offerte delle raccomandazioni per potenziare il sistema formativo.
I settori che trainano la domanda di nuove professioni
A guidare la spinta green sono i settori dell’agricoltura, dell’energia e della gestione delle risorse idriche, mentre il mondo Ict è il traino della crescita per i lavori digitali. Per le professioni classificate congiuntamente come green e digital i settori di riferimento saranno quelli dell’Ict, dell’edilizia e dell’energia – sebbene tutti i settori, in generale, ne trarranno beneficio.
Gli ambiti che sembrano essere più indietro nel processo di integrazione e nella domanda di competenze green e digitali sono i settori minerario ed estrattivo e il commercio, sia all’ingrosso che al dettaglio.
Le strategie per il sistema della formazione
La prima raccomandazione offerta dallo studio è di trasformare la collaborazione tra università e industria in una sorta di Ict Academy che possa formare le competenze emergenti per il digitale, come cloud, big data, IoT e intelligenza artificiale.
Una seconda buona pratica potrebbe essere dar vita a una (d)Academy pan-europea dedicata alle iniziative di upskilling e reskilling dei lavoratori in tutto il continente. Questa accademia del digitale userebbe una piattaforma basata sull’Ai per ottenere, automaticamente, raccomandazioni sui programmi di formazione da proporre e indirizzare alle risorse umane a seconda dei divari di competenze realmente esistenti.
La terza è, ovviamente, di continuare a puntare sulle materie Stem nella formazione dei giovani, sia a livello scolastico che universitario, per dare competenze alle persone non solo come lavoratori ma come individui e cittadini.
Affrontare la crescita economica senza prestare la necessaria attenzione alla sostenibilità non è più possibile e, in ultima analisi, non produce i risultati di business attesi, conclude il report. La pervasività delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti della nostra quotidianità ha aumentato in modo esponenziale l’impatto sulla vita delle persone e sul modo di fare business, ma oggi non si tratta solo di transizione digitale, bensì di una rivoluzione tecnologica sostenibile alimentata dalla necessità di ridurre l’impatto sull’ambiente, produrre energia da fonti rinnovabili e attivare un’economia circolare. Proprio questa spinta alla sostenibilità ha il potenziale per un impatto positivo e significativo a livello occupazionale.