Twitter deve rafforzare le sue risorse entro il 25 agosto per poter rispettare il Digital Services Act, la nuova legislazione europea sui contenuti online. Il monito arriva dal commissario europeo Thierry Breton dopo il suo incontro con Elon Musk. “Se la tecnologia non è pronta, devono disporre di mezzi sufficienti per colmare il divario“, ha detto Breton dopo il confronto presso la sede della piattaforma a San Francisco, dove ha incontrato anche la nuova amministratrice delegata della società, Linda Yaccarino.
Breton è in California per verificare che i giganti dei social network Facebook, Instagram e Twitter siano in grado di rispettare il nuovo framework. Tra le regole inserite nel Digital Services Act, l’obbligo di agire ”prontamente” per rimuovere qualsiasi contenuto illegale o dannoso non appena la piattaforma ne venga a conoscenza.
Stati Uniti ed Europa sono affini quando si parla di tecnologia
“Quando si parla di tecnologia, gli Stati Uniti e l’Unione Europea sono partner affini. Siamo simili nel riconoscere la tecnologia come pilastro della nostra sicurezza economica”, ha poi detto Breton, nel suo intervento di inaugurazione dell’ufficio Ue a San Francisco, presentando le priorità digitali dell’Unione. “Gli eventi recenti hanno evidenziato la necessità di rafforzare ulteriormente la resilienza delle nostre economie contro le interruzioni della catena del valore derivanti dalle tensioni geopolitiche e dalla militarizzazione delle interdipendenze economiche”. Bruxelles e Washington “stanno facendo grandi progressi nel de-risking delle nostre catene di approvvigionamento. Per quanto riguarda i semiconduttori, abbiamo compiuto progressi di pari passo, con le leggi sui chip degli Stati Uniti e dell’Ue”.
Sul piano della sicurezza informatica, “abbiamo lanciato a livello politico il dialogo informatico Ue-Stati Uniti, e in Europa abbiamo già iniziato a rimuovere i fornitori ad alto rischio Huawei e Zte dalle nostre reti 5G”.
Breton ha poi sottolineato che “su entrambe le sponde dell’Atlantico si stanno sollevando questioni simili sulle piattaforme online, ma è vero che ci troviamo in fasi diverse nel fornire risposte.
Gli obiettivi dei nuovi framework europei
L’Unione è un passo avanti nell’organizzazione del suo spazio digitale”, grazie al Digital Services Act e il Digital Markets Act. “L’Europa è diventata la prima giurisdizione al mondo in cui le piattaforme online non beneficiano più di un ‘lasciapassare’ e stabiliscono le proprie regole, ora sono entità regolamentate come lo sono le istituzioni finanziarie”, ha aggiunto.
Le regole previste dalle leggi Ue sui servizi e sui mercati digitali “non sono contro nessuno“, ha sottolineato Breton: “Sono a favore di un ambiente online più sicuro, dove l’incitamento all’odio e il cyberbullismo non trovano posto. Per mercati online senza prodotti contraffatti o pericolosi. Per una concorrenza leale, in modo che le grandi piattaforme sistemiche non abusino della loro posizione di gatekeeper”.
La conformità alle norme europee dunque “non è una punizione, è un’opportunità per accedere al nostro Mercato unico europeo“, ed è netto il messaggio alle aziende statunitensi: “Siete i benvenuti in Europa, ma secondo le nostre regole e alle nostre condizioni”. Per esempio, “ho esortato YouTube a intensificare la lotta contro la disinformazione, compresa la propaganda filorussa, soprattutto perché stiamo entrando in un periodo di elezioni in Europa”.
Oggi con Meta “verificherò come Facebook e Instagram si stanno preparando a proteggere i minori online e ad affrontare la disinformazione”, mentre nelle discussioni con Elon Musk e Linda Yaccarino “ho discusso i risultati dello stress test di preparazione di Twitter”. Ma l’invito del commissario Breton va oltre il Pacifico: “Sono in contatto anche con operatori non statunitensi, come TikTok e Zalando“.
Focus sull’intelligenza artificiale
Parlando dell’approccio che l’Ue sta tenendo sul fronte dell’intelligenza artificiale, Breton ha poi dichiarato che “il nostro lavoro ha attirato molta attenzione anche qui negli Stati Uniti ed è comprensibile, visto che siamo stati la prima giurisdizione al mondo a lavorare sulle regole dell’AI. Alcuni cercano di dipingere questi sforzi come ‘anti-innovazione’. Non so se si tratta di tattiche dilatorie o se semplicemente non hanno letto le clausole delle nostre proposte. Ci stiamo avvicinando al traguardo, poiché la legge finale sarà approvata entro la fine dell’anno”, ha detto Breton, rassicurando la controparte statunitense sul fatto che “in Europa, innovazione e sicurezza vanno di pari passo”.
La legge sull’intelligenza artificiale dell’Ue “segue un approccio basato sul rischio, regolamentando solo quando è strettamente necessario“, ovvero “quando sono in gioco la sicurezza e i diritti fondamentali dei cittadini dell’Ue”, ha precisato il commissario Breton. “Offre un quadro giuridico chiaro e prevedibile per gli sviluppatori di Ia e, in ultima analisi, promuove la fiducia consentendo ai consumatori, alle imprese e alla società in generale di utilizzare e investire con fiducia nell’innovazione”. La visita del responsabile per il Mercato interno nel gabinetto von der Leyen nella Silicon Valley fa parte degli sforzi Ue “per spiegare le imminenti norme europee e lavorare con gli sviluppatori (tra cui Meta, OpenAI e Nvidia , ndr) per anticiparne l’attuazione attraverso un Patto per l’AI”.