Twitter ha incaricato anche JpMorgan Chase e Morgan Stanley di gestire il suo processo di quotazione in borsa. Lo hanno riferito fonti informate sulla vicenda. Le due banche andranno ad affiancare Goldman Sachs Group, che finora aveva curato autonomamente il dossier e si era occupata di preparare il prospetto preliminare consegnato qualche settimana fa alla Securities and Exchange Commission (Sec). Era poi stata la stessa Twitter a svelare l’esistenza del documento tramite un tweet pubblicato la scorsa settimana.
La fonte ha precisato che malgrado l’aggiunta delle altre due banche, Goldman Sachs manterrà l’incarico di lead manager della Ipo. A questo punto i tempi della quotazione dipendono da quanto impiegherà la Sec a fornire un giudizio sul filing depositato dall’azienda californiana, ma sembra probabile che si arrivi alla fine di novembre. Se così fosse, Twitter sarà chiamata a stilare un prospetto definitivo della Ipo entro 21 giorni prima del roadshow finale, quello in cui la societa’ presenta l’offerta agli investitori nel rush finale verso la quotazione.
Insomma, se tutto va bene, Twitter, che per ampliare le fonti di business in vista della Ipo lavora al prossimo lancio della social tv, potrebbe riuscire a sbarcare in borsa entro la fine dell’anno.
Twitter è il secondo social network che sbarca a Wall Street, dopo il disastroso debutto a maggio del 2012 di Facebook, le cui quotazioni in questi giorni hanno toccato quota 43 dollari in netto miglioramento dei 38 dollari del prezzo di collocamento, sulle ali della crescita del segmento mobile.
Il giorno prima dell’annuncio dell’Ipo, le azioni di Twitter sul mercato privato venivano scambiate a 26 dollari per azione per lotti di grandi dimensioni e a 28 dollari per grandi lotti, valori che attribuiscono all’azienda una valutazione compresa fra 13,7 e 14,4 miliardi di dollari, ha detto un investitore che detiene azioni Twitter al Financial Times.
Twitter ha da poco concluso la maggior acquisizione della sua storia con il takeover di MoPub, società specializzata in mobile advertising. L’operazione vale 350 milioni di dollari, secondo il Wall Street Journal, e porta in dote al sito di microblogging un server per la gestione di editori mobili e una piattaforma per l’offerta e lo scambio di inserzioni pubblicitarie in real time. Si tratta della prima mossa del sito di microblogging per allargare il business al di là del core business del social. Twitter si quoterà al New York Stock Exchange (Nyse) con una Ipo stimata in circa 1,5 miliardi di dollari. Lo riferisce il canale finanziario Cnbc citando fonti vicine alla società. Twitter potrebbe vendere tra i 50 e i 55 milioni di titoli ad un prezzo compreso tra 28 e 30 dollari per azione, offrendo complessivamente tra i 1,4 e i 1,65 miliardi di dollari. Questo porterebbe il valore della società intorno ai 15-16 miliardi di dollari. Le fonti hanno però specificato a Cnbc che non c’è ancora nulla di definitivo.