Twitter e Google: lo scambio utenti-dati

La partnership spinge a chiedersi chi beneficerà realmente dell’accordo: il social network con la nuova visibilità guadagnata o Big G con l’accesso ai dati?

Pubblicato il 17 Feb 2015

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Twitter non conosce ostacoli. Il social network che cinguetta non ammette crisi e di fronte alla crescita degli utenti di Instagram e Facebook mette in campo una nuova strategia (che poi tanto nuova non è). Nascono da qui i recenti accordi tra Google e Twitter, finalizzati a rendere visibili sui motori di ricerca i tweet degli utenti.

I due protagonisti del web non sono nuovi a questo tipo di relazioni, in quanto già in passato avevano tentato di realizzare una simile partnership nel 2009 poi naufragata. Ma questa volta sembra che Twitter faccia sul serio vedendo in Google l’alleato per allargare il suo bacino di utenza, dopo aver già avviato partnership simili con Yahoo e Bing.

Viene da chiedersi perché proprio ora? Se da un lato le entrate del social network nel quarto trimestre hanno registrato un +97% rispetto allo scorso anno, dall’altro è anche vero che in termini di utenti non si può dire la stessa cosa. Sono 288 milioni le persone che cinguettano sul micro-blogging, mentre le attese di Wall Street erano decisamente più elevate. Al fine di aumentare la risonanza del social network, quale strumento migliore del motore di ricerca si poteva scegliere?

È noto che Google sia il principale Search Engine attraverso cui gli utenti si informano e navigano la rete. E recenti indagini sul trend dei Motori confermano che nell’ultimo anno è notevolmente aumentata la fiducia nel web da parte degli utenti che preferiscono tenersi aggiornati attraverso la rete, preferendola ai media tradizionali. Nello specifico, infatti, in Italia la fiducia nei media online è passata dal 50% del 2014 al 61% del 2015.

Legare lo scambio di messaggi e di conversazioni social al mondo della ricerca online permette notevoli vantaggi ad entrambi i partner. Se da un lato Twitter riuscirà ad incrementare traffico e visibilità, con evidenti vantaggi anche sul fronte pubblicitario, con l’obiettivo ultimo di conquistare nuovi utenti, dall’altro Google, in cambio di un corrispettivo monetario, avrà accesso all’intero database dei tweet. Vista da fuori, la partnership è a tutti gli effetti un’azione commerciale del tipo “win-win”, cioè con soli vincitori: il Motore di ricerca sarà in grado di indicizzare milioni di tweet ogni giorno in Realtime subito dopo la loro pubblicazione, mentre il micro-blogging dai 140 caratteri vedrà aumentare il traffico proprio grazie ai click provenienti da Google.

Basti pensare a quanti utenti si connettono alla rete ogni giorno per la ricerca di news, aggiornamenti e informazioni: dalla metà del 2015 nei risultati delle ricerche compariranno i tweet con relativi hashtag che faranno atterrare l’utenza direttamente sulla piattaforma social.

Ma quali le opportunità di questa iniziativa? Almeno due: da un lato la possibilità per gli utenti di collocarsi tra i risultati di Google attraverso un semplice tweet, dall’altro quella di diventare veri e propri “newsmaker” in tempo reale. A trarre vantaggio da questo accordo sarà sicuramente Big G, che accedendo al database dei tweet avrà un nuovo strumento per individuare trend, sentiment e interessi degli utenti, sarà in grado di determinare cosa è importante nell’ottica del Realtime Search e dare dunque rilievo alle fonti più autorevoli, che potranno quindi beneficiare di posizionamenti di tutto rispetto.

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