La nuova politica di Twitter costa cara anche a Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha perso in una sola giornata 300 mila follower, scendendo a quota 53,1 milioni. È l’effetto della pulizia messa in atto dal social network per rimuovere account bloccati, falsi o inattivi.
La mossa adottata dal ceo Jack Dorsey per rafforzare la credibilità del servizio ha ridotto in media del 2% il numero di follower dei 100 utenti più popolari, secondo i calcoli di Keyhole, il sito specializzato nel tracciare i dati di Twitter, Instagram e Facebook. La cantante Katy Perry, la più seguita sul social, ha perso più di 2,8 milioni di follower (-2,3%) nella sola giornata di giovedì, quando è scattata la procedura. Altri artisti, inclusi nella top 100, hanno visto ridursi il numero di profili che li seguono di oltre il 3%. A perderci di più sono stati Pink, Mariah Carey, Britney Spears ed Eminem. La curva più ripida è quella dell’account di Twitter (@Twitter), che ha registrato un crollo del 12,4%, sempre secondo Keyhole. Lo stesso numero uno Jack Dorsey ha salutato in un tweet i 200 mila follower che lo hanno lasciato.
(I lost 200k followers ??????)
— jack (@jack) 12 luglio 2018
La scure di Twitter si è abbattuta sugli account già bloccati dal social network per via di comportamenti sospetti. È il caso di profili che hanno fatto registrare improvvise impennate di post dopo lunghi periodi di inattività. Pochi giorni fa, in risposta a un’inchiesta del Washington Post che ha rivelato la cancellazione di 70 milioni di profili tra maggio e giugno, il cfo Ned Segal ha assicurato che l’eliminazione di account falsi non ha alcun impatto sul traffico di Twitter.
Secondo il social, la maggior parte degli utenti perderà in media soltanto 4 follower. Dorsey ha promesso che la modifica non influirà sulle metriche dell’utente, un elemento preso in considerazione dalle aziende per selezionare le celebrità o gli influencer a cui affidare la loro pubblicità. Gli account bloccati che non hanno resettato la password nell’arco di più di un mese sono infatti già esclusi dai calcoli di monthly active user (mau) e daily active user (dau). I numeri che gli utenti utilizzano per misurare il tasso di successo della loro politica sui social network non dovrebbero, dunque, subire grosse variazioni.