Elon Musk ha raccolto altri 6,25 miliardi di dollari di equity financing da destinare alla sua offerta di acquisto del social media Twitter. Grazie a questa operazione, l’imprenditore riuscirà ad abbassare ulteriormente l’importo preso in prestito dalle banche per completare l’affare. L’amministratore delegato di Tesla, che inizialmente aveva sottoscritto 25,5 miliardi di prestiti, li ha ridotti a 13 miliardi di dollari, secondo un documento registrato ieri dall’autorità americana dei mercati (Sec), che alleggerisce notevolmente il suo carico finanziario e che porta a 33,5 miliardi l’importo versato direttamente dal magnate e dai suoi partner. Il prezzo dell’acquisizione, accettato a fine aprile dal consiglio di amministrazione è stato di 44 miliardi di dollari, di cui quasi 20 provenienti dalla fortuna personale di Elon Musk e dalla vendita di azioni Tesla per un valore di 8,5 miliardi di dollari.
Gli azionisti votano contro la rielezione nel board di un alleato di Musk
E più Musk si avvicina all’acquisizione di Twitter, più aumentano le iniziative che sembrerebbero dimostrare quanto alcuni degli stakeholder della piattaforma siano poco entusiasti all’idea dell’operazione. Gli investitori della società hanno infatti bloccato la rielezione di un alleato di Elon Musk al consiglio. Più precisamente, mentre nel consiglio di amministrazione è stato rieletto Patrick Pichette, socio accomandatario di Inovia Capital, il voto contrario è stato espresso contro Egon Durban, co-responsabile della società di private equity Silver Lake e membro del board dal 2020
“Il consiglio di amministrazione di Twitter non ha abbracciato Elon Musk e la sua visione di Twitter. Quindi il fatto che il suo alleato sia stato rimosso dal consiglio non è sorprendente”, ha affermato Kim Forrest, chief investment officer di Bokeh Capital Partners parlando con Cnbc.
Il voto potrebbe indicare scetticismo tra gli azionisti sul piano di Musk o la sua disponibilità a pagare ciò che ha offerto, ma gli investitori dovrebbero comunque approvare in modo schiacciante l’accordo in un’altra riunione ancora da programmare.
La sanzione da 150 milioni di dollari per violazione della privacy
Nel frattempo Twitter ha accettato di pagare una sanzione di 150 milioni di dollari per chiudere un procedimento intentato a suo carico dalle autorità federali degli Stati Uniti. L’accordo raggiunto con il dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti prevede anche l’obbligo a rispettare la riservatezza delle informazioni personali. Twitter dovrà infatti predisporre un “programma globale sulla sicurezza delle informazioni”, valutare a monte ogni nuovo prodotto o servizio e sottoporsi a verifiche indipendenti.
L’accusa contro la piattaforma di social media riguardava la violazione di un patto sottoscritto con l’authority nel 2011, che impegnava Twitter a non monetizzare informazioni personali, come numeri di telefono e indirizzi mail, raccolte dagli utenti a fini di sicurezza, inclusi indirizzi email e numeri di telefono
“Hanno anche utilizzato questi dati per indirizzare agli utenti annunci pubblicitari”, ha affermato Lina M. Khan, presidente della Federal Trade Commission: “Una pratica che ha colpito più di 140 milioni persone”, ha aggiunto. Twitter ha confermato di aver pagato la multa e ha parlato di incidente. “Alcuni indirizzi email e numeri di telefono forniti per motivi di sicurezza potrebbero essere stati utilizzati inavvertitamente a scopi pubblicitari”, ha detto Damien Kieran, responsabile della privacy, ricordando di aver “risolto il problema” a settembre 2019.