Tutte le big tech peggiorate nel contrasto a hate speech
Di recente, la stessa Twitter, appena acquisita da Elon Musk, ha annunciato la chiusura dell’ufficio di Bruxelles, destando preoccupazioni per la scomparsa di un avamposto politico fondamentale per il dialogo con le istituzioni europee. Il citato rapporto della Commissione evidenzia, in generale, una diminuzione dell’azione delle aziende tecnologiche in merito ai contenuti d’odio.
Il contrasto a discorsi d’incitamento all’odio: solo Tiktok migliora
Nel dettaglio, si legge che il numero di notifiche esaminate dai big della tecnologia entro 24 ore è diminuito rispetto agli ultimi due monitoraggi, passando dal 90,4% nel 2020 all’81% nel 2021 fino ad arrivare al 64,4% nel 2022. TikTok è l’unica azienda che ha migliorato il proprio tempo di valutazione. Anche il tasso di rimozione di questi contenuti, attestatosi al 63,6%, è notevolmente inferiore rispetto al picco del 2020 (71%).
Solo YouTube ha ottenuto risultati migliori su questo parametro, rispetto agli ultimi due anni. Tutte le altre aziende hanno rimosso meno contenuti rispetto al 2021, in alcuni casi con variazioni più basse come Twitter che ha rimosso, rispettivamente nel 2022 e 2021, il 45,4% e il 49,8% dei contenuti di incitamento all’odio.
“La Commissione continuerà a monitorare l’attuazione del codice di condotta – ha spiegato il report. “Il 16 novembre è entrata in vigore la legge sui servizi digitali (Dsa) che fornisce norme complete per le responsabilità delle piattaforme. Discuterà con le società informatiche su come garantire che l’attuazione del codice sostenga il rispetto del Dsa e aggiunga valore nei settori specifici della lotta all’incitamento all’odio e della protezione della libertà di espressione online”.
C’è attesa sul destino dell’ufficio Twitter di Dublino
La chiusura dell’ufficio di Bruxelles da parte di Twitter ha sorpreso gli osservatori, perché in questo modo verrà appunto meno una presenza locale che faccia pressioni per i propri interessi, mentre i legislatori e le autorità di regolamentazione prenderanno decisioni in grado di influenzare le sue attività, con la possibilità di multe molto salate. Non è ancora chiaro, al momento, cosa farà Twitter col proprio ufficio di Dublino. Se cioè bisognerà aspettarsi ulteriori licenziamenti oppure se, al contrario, quello della capitale irlandese diventerà l’hub prescelto da Musk, prendendo il posto di Bruxelles, anche per rispondere a tutte le questioni normative dell’Ue, tentando così di “marginalizzare” la Commissione di Bruxelles.