LA POLICY

Twitter, nuove regole per i “badge blu”: verifiche stringenti sugli account

Il social media ha annunciato la revisione, in vigore dal 17 dicembre, della politica di utilizzo della “spunta” utilizzata per l’autenticità dei titolari. Nuove linee guida e massima severità contro le violazioni. Candidature pubbliche dal 2021

Pubblicato il 25 Nov 2020

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Novità in casa Twitter. La società di social media ha diffuso ieri i dettagli sulla nuova politica di verifica degli account: una funzionalità che aveva promesso da tempo di rinnovare per far fronte alla confusione, con seguito di critiche, che si era creata intorno ai famosi “badge blu” di accreditamento, segno dell’autenticità dell’identità titolare.
Tramite un post sul blog, Twitter ha annunciato la previsione di rilanciare il programma di verifica, con un nuovo processo di candidature pubbliche, all’inizio del 2021. Ha inoltre aggiunto che una finestra di feedback pubblico sulla nuova politica sarà aperta sino all’8 dicembre.

Il vecchio programma? “Arbitrario e poco chiaro”

Twitter ha affermato di aver sospeso le richieste pubbliche di verifica nel 2017, dopo aver ricevuto riscontri secondo cui a molte persone il programma sembrava “arbitrario e poco chiaro”. All’epoca, il segno di spunta veniva per lo più confuso con “un’approvazione o un indicatore di importanza”.
Un anno dopo, Twitter ha detto che stava apportando correzioni al programma di verifica, finito nel dimenticatoio a vantaggio di altre questioni, come l’integrità informativa delle elezioni. Nonostante ciò, il social media ha continuato a verificare alcuni account, come gli esperti medici che quest’anno hanno twittato sul Covid-19. “Da allora, comunque, non siamo stati chiari su chi può essere verificato e quando, sul perché un account potrebbe non essere verificato o su cosa significhi essere verificato”, ha scritto Twitter nel post del blog di martedì.

Criteri più precisi e “punizioni” per chi non rispetta le regole

La società ha ora stabilito criteri più dettagliati sulle principali tipologie di account importanti e attivi che verificherà, dai funzionari governativi alle società, sino alle organizzazioni non profit, alle testate giornalistiche, agli intrattenitori, le squadre sportive, gli atleti e gli attivisti.
Twitter ha affermato che potrebbe anche verificare gli account che soddisfano altri standard, come quello di essere fra gli account più seguiti nel Paese dell’utente oppure avere “notabilità al di fuori di Twitter“, cosa che potrebbe essere valutata attraverso le tendenze di ricerca di Google, i riferimenti di Wikipedia o la copertura nei notiziari .

La società ha poi chiarito che potrebbe revocare il badge blu agli account che violano in modo grave o ripetuto le regole, come le sue politiche sulle condotte di istigazione all’odio, sull’integrità civica o sull’esaltazione della violenza. Ha comunque fatto presente che queste rimozioni non saranno automatiche e saranno anzi valutate caso per caso. Twitter ha infine rilasciato proposte di motivi per negare la verifica: account, ad esempio, che sono stati bloccati per violazione delle regole negli ultimi sei mesi o account di persone associate a contenuti che incitano all’odio o che si è scoperto hanno commesso “gravi violazioni dei diritti umani”. La nuova politica di verifica dovrebbe entrare in vigore il prossimo 17 dicembre.

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