IL DEAL DA 44 MILIARDI

Twitter, ora Musk chiama in causa anche la Sec

Continua la querelle sui termini dell’accordo per l’acquisizione del social network. Secondo il manager è necessario indagare sulla veridicità dei dati forniti sugli account falsi. Nel frattempo scoppia il caso di una vulnerabilità segnalata lo scorso anno: potrebbe aver esposto le identità degli utenti a livello globale

Pubblicato il 08 Ago 2022

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Elon Musk ribadisce i suoi timori sull’acquisizione di Twitter e chiama direttamente in causa la Sec. Rispondendo a un utente proprio sulla piattaforma di microblogging, il patron di Tesla ha infatti spiegato come l’accordo di acquisto “dovrebbe procedere in base ai termini originali stabiliti” nel caso in cui Twitter fornisse informazioni sulla metodologia usata per il campionamento di 100 account per verificare che sono reali.

Le richieste di Musk

Come ormai tutti sanno, Musk ha fatto un passo indietro sull’acquisto della società adducendo coma cause la scarsa chiarezza e la mancanza di trasparenza sul numero degli account bot e spam. Una retromarcia ora oggetto di uno scontro legale, con Twitter che ha fatto causa al miliardario per chiedere il rispetto dell’accordo di acquisizione da 44 miliardi di dollari. “Se invece le comunicazioni alla Sec sono materialmente false, allora non dovrebbe procedere”, aggiunge Musk chiedendosi come mai la Securities and Exchange Commission non indaghi su Twitter per i dati sugli account. Nelle comunicazioni ufficiali la società che gestisce la piattaforma social parla di circa un 5% di account falsi o spam sul totale degli utenti, ma per Musk sono almeno il 10%. Senza contare, ha denunciato il patron di Tesla, che gli utenti monetizzabili – ovvero coloro che guardano la pubblicità – sono “65 milioni in meno” rispetto ai 238 milioni rivendicati da Twitter.

Mentre lo scontro a distanza prosegue, l’appuntamento ufficiale è per ottobre quando, davanti al tribunale del Delaware, le due parti si affronteranno vis-a-vis in un processo rapido che stabilirà se Musk dovrà rispettare o meno l’accordo e quindi acquistare Twitter.

Le identità degli account anonimi a rischio

Nel frattempo piovono altre grane su Twitter, questa volta sul piano della privacy. Il gruppo comunica che la vulnerabilità nel suo software che l’anno scorso aveva esposto un numero indeterminato di proprietari di account anonimi a potenziali compromissioni dell’identità è stata effettivamente sfruttata da attori malintenzionati. La società non ha confermato un’indiscrezione secondo cui i dati su 5,4 milioni di utenti sono stati offerti in vendita online, ma ha affermato che gli utenti di tutto il mondo sono stati interessati.

La violazione, riporta Associated Press, è particolarmente preoccupante perché impatta su molti proprietari di account Twitter, inclusi attivisti per i diritti umani, che non rivelano le loro identità nei loro profili per motivi di sicurezza (basti pensare alla possibili persecuzioni da parte di governi repressivi).

La società ha raccomandato agli utenti che cercano di mantenere la propria identità nascosta di non aggiungere un numero di telefono o un indirizzo e-mail pubblicamente noto al proprio account Twitter. La vulnerabilità ha infatti consentito agli attaccanti di determinare durante l’accesso se un particolare numero di telefono o indirizzo e-mail era legato a un account Twitter esistente, rivelando così i proprietari dell’account. Twitter ha affermato di non sapere quanti utenti potrebbero essere stati interessati dall’azione e ha sottolineato che nessuna password è stata esposta. “Possiamo confermare che l’impatto è stato globale“, ha spiegato un portavoce di Twitter, “ma non siamo in grado di determinare esattamente quanti account sono stati interessati o l’ubicazione dei titolari degli account”.

Twitter ha affermato che il bug, introdotto in un aggiornamento software di giugno 2021, è stato immediatamente risolto, e ha precisato di aver appreso della vendita di dati sul forum di hacking dai resoconti dei media.

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