USA 2020

Twitter smentisce Trump. E la Casa Bianca minaccia di chiudere i social

Il social ha definito “potenzialmente fuorvianti” alcuni messaggi del presidente Usa che, a sua volta (ri)accusa la piattaforma di intromissione elettorale

Pubblicato il 27 Mag 2020

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Scontro TwitterDonald Trump. Il social ha definito “potenzialmente fuorvianti” alcuni messaggi del presidente Usa che ha a sua volta accusato la piattaforma di intromissione elettorale. Twitter ha messo in evidenza due dei tweet di Trump che affermavano che le votazioni per posta avrebbero portato a una diffusa frode degli elettori, invitando i suoi utenti a verificare.

Per tutta risposta Trump ha minacciato di chiudere i social. “I repubblicani credono che le piattaforme di social media mettano a tacere completamente le voci conservatrici. Regoleremo duramente, o le chiuderemo, prima ancora di permettere che queste cose succedano. Abbiamo visto cosa hanno cercato di fare, fallendo, nel 2016. Non possiamo lasciare che una versione più sofisticata di tutto questo accada ancora. Come non possiamo che prenda piede nel nostro Paese, su larga scala, il voto per corrispondenza. Significherebbe autorizzare tutti a barare, falsificare e rubare voti. Vincerebbe chi sarebbe più capace di barare. Allo stesso modo, i social media. Rigate dritto, ora!”. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è tornato ad attaccare su Twitter i social media, dopo che Twitter ha segnalato come fuorvianti, per la prima volta, due suoi tweet sul voto per corrispondenza.

Usa 2020, il ruolo dei social

E la campagna Usa 2020 oltre al segno lasciato dal Covid 19, porterà un’altra cicatrice: quello della guerra dei social. Negli Stati Uniti infatti, la pandemia ha interrotto bruscamente gli sforzi “offline” per corteggiare i giovani elettori, costringendo i candidati alla presidenza a correre su Snapchat.

L’applicazione a 229 milioni di utenti – meglio conosciuta per i suoi filtri che danno l’impressione di un coniglio o di un vampiro con i denti aguzzi – è un nuovo grande campo di battaglia per il duello che opporrà a novembre due settuagenari: il presidente uscente Donald Trump e l’ex vicepresidente Joe Biden. La posta in gioco è alta: secondo diversi studi, la Generazione Z (18-23 anni) e i Millennials (24-39 anni) insieme rappresentano oltre il 35% dell’elettorato americano. Giovani per i quali i social network tradizionali, come Facebook e Twitter, sembrano obsoleti.

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