Le mappe di Nokia nel mirino di Uber. Il noto servizio di prenotazione auto tramite la app mobile, alternativa ai tradizionali taxi, avrebbe presentato un’offerta per 3 miliardi di dollari per la divisione Here di Nokia, secondo indiscrezioni del New York Times basate su tre fonti anonime.
Con questa offerta Uber si mette in competizione sia con Google, che domina il business delle mappe, sia con le altre società fortemente interessate a mettere le mani sulle mappe della casa finlandese, in particolare il motore di ricerca cinese Baidu (l’alternativa locale a Big G) che si sarebbe unito ai produttori d’auto tedeschi Audi, Bmw e Mercedes, rivelano le fonti del NYT. Anche una società del private equity di cui non è stato per ora rivelato il nome sarebbe tra i pretendenti; Facebook e Microsoft sarebbero pure entrate in contatto con Nokia, ma avrebbero ormai rinunciato a presentare offerte.
Nokia ha avviato una “revisione strategica” di Here a metà aprile, lo stesso giorno in cui ha annunciato l’acquisizione del vendor rivale Alcatel-Lucent, di fatto mettendo la divisione mappe sul mercato.
Le mappe di Nokia sono considerate il principale concorrente del servizio Google per le applicazioni nel settore automotive: quattro sistemi di navigazione per automobili su cinque in Europa e Nord America usano la tecnologia Nokia Here e l’anno scorso sono state vendute 13 milioni di vetture con a bordo le mappe Here. Il servizio è disponibile in 196 Paesi e include le app mobili per Android e iOs e navigazione anche per chi si muove a piedi nonché mappe di 90.000 strutture in 70 nazioni.
La competizione multimiliardaria per acquisire Here sottolinea l’importanza dei servizi di digital mapping per le aziende che in misura crescente connettono i loro prodotti a Internet. I grandi produttori d’auto mondiali, come Google, stanno lavorando su progetti di auto senza conducente che dipendono dai dati aggiornati sulle strade, mentre aziende come Uber hanno bisogno delle mappe digitali per il loro stesso business.
Si stima che Google Maps abbia un miliardo di utenti mobili, dieci volte di più degli utenti di Here da smartphone, tuttavia Nokia domina nelle mappe per automobili (settore in cui sia Google che Apple ora vogliono crescere), visto che controlla l’80% dei sistemi di navigazione di bordo. “E’ molto difficile mettere insieme questi dati e, a parte Google, Here è tra le pochissime aziende che possono offrirli oggi”, commenta Jamie Moss, analista di Ovum a Londra. Per Uber, comprare Here significherebbe perciò impadronirsi di un servizio di mapping di valore e consolidato che favorirebbe anche lo sviluppo dei suoi servizi più innovativi, come Uber Pool, per condividere l’auto.
Uber ha tra i suoi finanziatori la società di venture capital di Google, ma di recente si è mossa su più fronti per liberarsi dalla pesante dipendenza dal colosso della ricerca; per esempio ha creato lo Uber Advanced Technologies Center in alleanza con la Carnegie Mellon University, lontano dalla Silicon Valley, che lavora sulla tecnologia delle mappe e dei veicoli senza conducente, in diretta concorrenza con Google.
Anche diversi produttori d’auto tedeschi, come Mercedes, stanno testando dei veicoli autonomi che si basano sulla tecnologia Here per guidare le macchine nelle strade cittadine senza necessità del conducente. E come Uber, queste aziende non vogliono diventare troppo dipendenti da Google Maps, anche perché la stessa Google lavora sui propri veicoli autonomi.
Secondo le fonti del NYT, il consorzio di case automobilstiche tedesche vuole dare anche ad altri l’accesso al servizio di mapping di Nokia, tramite accordi di licensing, cosicché l’attività possa continuare ad avere dimensioni globali e restare il concorrente principale di Google Maps.
“I dati per le mappe sono un asset molto importante nel lungo termine per l’industria delle auto”, commenta Jeremy Carlson, analista di IHS Automotive a Los Angeles. “E’ ovvio che voglia proteggerlo”.
Le mappe digitali sono dunque di un’attività preziosa, che tuttavia Nokia vuole vendere per concentrarsi sul business core delle reti. La casa finlandese, che proprio oggi festeggia i suoi 150 anni di attività, ha attraversato una moltitudini di business, dalla cellulosa ai telefonini, passando per cavi elettrici, prodotti chimici, pneumatici e stivali di gomma. Nokia è approdata negli anni Sessanta alle telecomunicazioni, settore che l’ha resa popolare. Fu fondata il 12 maggio del 1865 dall’ingegnere Fredrik Idestam che mise in piedi la sua fabbrica di cellulosa nel Sud della Finlandia sulle rive del fiume Nokianvirta, da cui deriva il nome. Dopo il boom degli anni Novanta, il resto è storia dei giorni nostri: nel 2011 fa la sua comparsa il primo smartphone della serie Lumia, l’800, in collaborazione con Microsoft. L’azienda finlandese abbandona così il suo storico sistema operativo Symbian per Windows Phone. il 3 settembre 2013 Nokia cede la divisione handset a Microsoft con un accordo di oltre 5 miliardi di euro, mentre il primo smartphone Lumia senza marchio Nokia viene lanciato sul mercato a novembre 2014. L’azienda ha ora in piedi tre divisioni: Technologies, Here e Networks. Quest’ultima è stata potenziata con la recente acquisizione di Alcatel-Lucent, mentre per il sistema di mappe, come abbiamo visto, si rincorrono le voci di una cessione.