Uber ha patteggiato una multa da 20 milioni di dollari con la Federal Trade Commission statunitense, per “aver ingannato gli autisti, prospettando loro guadagni esagerati”. La somma sarà utilizzata per risarcire i conducenti coinvolti.
Stando alle conclusioni a cui è giunta la Federal Trade Commission, Uber avrebbe “esagerato i compensi orari e annuali in alcune città”, per attrarre più driver. La società infatti riporta sul proprio sito che l’incasso medio è di circa 90mila dollari a New York e 74mila a San Francisco, mentre Ftc ritiene che gli introiti medi siano di 61 mila dollari nella grande mela e di 53mila nella città californiana. In totale, soltanto il 10% degli autisti riuscirebbe a guadagnare quanto prospettato da Uber.
La società guidata da Travis Kalanick avrebbe diffuso informazioni fuorvianti anche per quanto riguarda il suo Vehicle Solutions Program, il programma riservato ai driver e pensato per agevolare l’acquisto di un veicolo. Il sito pubblicizza infatti l’opportunità di “possedere un’auto per 20 dollari al giorno”, quindi 140 dollari a settimana. Ma secondo la Ftc, le condizioni offerte dal servizio finanziario di Uber sarebbero diverse e richiederebbero, in media, una spesa di 160 dollari a settimana. “A parità di affidabilità creditizia, gli autisti – sostiene la commissione federale sul commercio – ottengono da Uber condizioni di finanziamento peggiori rispetto a quelle che otterrebbero normalmente”. Oltre a sborsare 20 milioni di dollari, a Uber è stato chiesto di rimuovere le informazioni fuorvianti.
“Siamo lieti di aver raggiunto un accordo con la Ftc – afferma un portavoce della società – Nell’ultimo anno abbiamo introdotto molti miglioramenti per i conducenti, e continueremo a concentrarci sul garantire che Uber sia l’opzione migliore per chi cerca di guadagnare soldi secondo i propri tempi”.